lunedì 22 dicembre 2008

Happy Birthday 11: Il ricordo delSintagma

Nonostante i numerosi impegni lavorativi e familiari (di cui lui stesso vi renderà partecipi qualche riga più in basso) uno dei membri più brillanti e celebri della BF (non solo attore ma anche collaboratore alle sceneggiature di quasi tutti i film dal 1994 al 2004), il più volte citato, grandissimo Joseph DelSintagma ha trovato il tempo di scrivere due righe in ricordo dei vecchi tempi, con il suo stile inconfondibile (forse un po' più ermetico che in passato) che non ha bisogno di presentazioni. Non modifico la particolare formattazione del testo, che, conoscendo Joseph, ha sicuramente un senso...

che dire...

non ho sinceramente voglia di fare un discorso che possa giovare al lettore, voglio parlare in libertà.

il pensiero che la Bf compia 15 anni mi ricorda solo che sto inesorabilmente diventando vecchio.

E se questo non bastasse sono appena diventato padre per la seconda volta. (CHE RECORD!! due figli in un anno solare con 10 mesi esatti di distanza l'uno dall'altro. 15-1-2008 e 15-11-2008).

se ci penso bene pensavo di essere vecchio anche quando ero al liceo.


Magra consolazione.


Incontrando il General Manager della BF non ho potuto non assecondare l'ennesima sua malsana idea.

visto che Vittorio si è permesso di citare il foglietto della malignità (che per comodità da adesso in poi chiamerò foglietto della malignità), io mi permetto di svelare un titolo tra i tanti:

-Bond 007 missine tuzzuccheru: C'è qualcosa (non ancora chiara) nascosta nelle zollette di zucchero:

i due deficenti (Joseph e Sinn) di turno con l'aiuto di festa e di una avvenente ragazza (Bedo) risolvono la questione e salvano il mondo. (Qui Joseph si confonde un po': in realtà Festa avrebbe dovuto essere il protagonista, ovvero James Bond, Joseph e Sinn avevano solo ruoli marginali, e il sottoscritto non interpretava certamente una ragazza).

Per la 18ma volta.


tra l'altro dalla lettura del blog scopro di essere stato de-feticizzato. e questo non mi va.

Ripensando a quegli anni (un pò melanconicamente) li ricordo come anni fantastici, incredibili dove bastava poco a divertirsi, dove non serviva niente (a parte una telecamera)

per fare un FILM.

poi

poi

chissà cosa è cambiato.


penserei di te che sei pazzo visionario..


le pignolerie (-ma il tesoro?)

le sottili battutine (-come va? -si vive)

il bastone

le brioches

FESTA

ecco. mi piacerebbe scrivere di festa.

Buon compleanno, pazzoide.


Joseph Del Sintagma

Happy Birthday 11: Il ricordo di Edo

Dopo qualche giorno di silenzio, pubblico la testimonianza di Edward Platt, attore in alcuni tra i primi film BF di successo, come Il ritorno di Supercar, Euak e Uak, I tre del ciclostile e Drillers - smartellatori, nonché supporter morale (e non solo: molte scene dei primi lavori le si girarono a casa sua) negli anni più travagliati della produzione.
Ci siamo un po' persi di vista, negli ultimi tempi, a causa dei diversi impegni lavorativi... proprio per questo condividere con voi le sue parole, particolarmente vivide e ricche di riferimenti ai tempi passati, mi fa particolarmente piacere.

"...tu...tu...tu...

Pronto?

Sì, salve signora, sono Edo. C'è Vittorio?

Sì, te lo chiamo subito(e in qualche altra casa avrebbero detto “Giuseppeeeeeeeeeee!")

Ciao Santo Beda? Come va?

Cià. Bene

Cosa fai oggi?

Mah, non so?

Vengo da te? Facciamo mate e latino?

Ok, ti aspetto"

Questo era il solito ritornello per organizzare i nostri pomeriggi in una era senza telefonini.
E così mi presentavo in bicicletta a casa tua, verso le 14.00.
Per molti, molti pomeriggi della nostra adolescenza.
Tante volte si univano a noi Joseph e Sin Conn.
I compiti sì, li facevamo e anche abbastanza in fretta. Ma di quello non mi ricordo nulla.
Il bello arrivava dopo.

In quei tempi la Baedogno Films era un'entità indefinita ("anni caotici, strampalati e costellati di strani personaggi" - l'azeccatissima immagine coniata da Silvia Cascio in un post precedente è ormai divenuta fonte di citazioni, ndr-), non strutturata. Era il momento delle fantasie, delle sciocchezze, delle fantasticherie. E noi eravamo quei personaggi strampalati.
Ragazzini che si divertivano giocando a Monkey Island (senz'ombra di dubbio uno dei videogiochi più belli mai realizzati, ma non c'è bisogno che lo ricordi io... però mi riservo di scriverne, ndr) e a Atlantide di Indiana Jones (uno dei preferiti di Sin Conn). Che poi avrebbero fatto diventare dei miti i loro alter ego a Sensible Soccer (oddio, che ricordi... e quante parolacce per farlo girare decentemente sul mio 386... bisognava avviare da floppy disabilitando tutto ciò che occupava ram e non serviva al gioco... ndr).
Credendo di fare gol incredibili (e pericolosi, ricordi Joseph?) nel retro della tua casa.
Cose normali?
Sì, ma animate e collegate dalla tua amante: la videocamera.
Ed è grazie a quella passione che noi potevamo divertirci in modo privilegiato.
Le nostre più autentiche follie diventavano un "prodotto" il più delle volte improvvisato.
Così ci contagiavano i tuoi idoli: la tua cinquecento, Stanlio e Ollio, Indiana Jones, 007… era il nostro patrimonio.
I nostri sogni diventavano reali, la proiezione delle nostre fantasie. Infantili, ma pur sempre NOSTRE FANTASIE.

Per me la Baedogno Films non era altro che questo, la più libera, spontanea ed esagerata espressione dei nostri pensieri. E in quegli anni i nostri pensieri erano caotici (probabilmente offuscati dai videosaluti di Mario di Super TV).

Poi fortunatamente siamo cresciuti e tu diventavi sempre più bravo.
Le occasioni per vedersi sempre più rare, ma comunque non mi sono mai fatto mancare i tuoi nuovi lavori, diciamo da “adulto”.
E anche se ho perso il contatto con il background che dà vita ai tuoi ultimi film, quando li guardo mi sembra sempre di intravedere che qualcosa non è cambiato: la passione; una passione che ricordo era talmente piena da essere contagiosa.

La Baedogno Films per me era questo.
L’angolo dei pomeriggi estrosi.
Il mio amico Bedo, che ci faceva sognare. Anzi con cui sognavamo tutti insieme.

martedì 16 dicembre 2008

Il jazz. L'interpretazione creativa

Come promesso, dopo aver pubblicato le splendide testimonianze dei protagonisti della BF (anche se stanno già arrivando alcuni "ritardatari", a cui daremo spazio a breve), ecco la prima delle SORPRESE!
Immagino che vi sareste aspettati il solito montaggio strappalacrime dei lavori passati, il solito ricordo melenso dei "tempi che non tornano", invece eccoci con qualcosa di nuovo!!!
Si tratta di "Il jazz. L'interpretazione creativa", il secondo dei lavori da noi realizzati per il festival "Le dieci giornate di Brescia" (di cui abbiamo già parlato) e proiettato in Piazza Loggia qualche tempo fa.
Ve lo presentiamo in una versione leggermente revisionata, più corta di circa un minuto rispetto all'originale. Buona visione!



Chi devo ringraziare per avermi permesso di realizzare "Il jazz. L'interpretazione creativa"?
Innanzitutto il grande artista bresciano Roberto Formigoni (date un'occhiata ai suoi quadri, se non lo conoscete!), che ci ha messo a disposizione il suo piccolo, ma splendido studio.
Poi il negozio di strumenti musicali Rocco Mario, di Chiari (Bs), che ci ha permesso di girare la scena iniziale.
E poi... il grandissimo Sin Conn, che si è prestato per l'ennesima volta a recitare in un lavoro BF, dopo cinque anni di assenza sul set (ma il tempo non sembra davvero passato...), e il nuovo acquisto Canotta Zattera, sassofonista (vera), che ci ha ospitato per le riprese nella sua meravigliosa casa in collina.

domenica 14 dicembre 2008

Happy Birthday 10: Il ricordo di Colosimo

Terminiamo questa prima tranche di post dedicati al compleanno pubblicando la testimonianza di Francesco B. (alias Commissario Colosimo in Drillers - smartellatori), grande attore comico della BF, presente, oltre che in Drillers, in I tre del Ciclostile (1998), Imago Daemonis (2000) e Eddy Lamendi's story (2002).

Ciao a tutti, ragassi

Pur consapevole del mio ruolo secondario nella storia della BF, non mi esimo dall'arduo compito di rievocare qualcosina che mi ha coinvolto in prima persona.

E badate che lo faccio quando mancano 5 giorni esatti all'esame di stato che potrebbe, in un'ipotesi remota, trasformarmi in un brillante avvocado, quindi sono brà!

Il momento migliore, più forte, epico, indimenticabile, rimane la leggendaria rincorsa del capitano Marini e di Colosimo verso l'ignoto... anzi verso, il mezzo condotto con maestria da Teopompo e/o Cassiodoro (alias Sin Conn e Joseph DelSintagma, ndr).


L'epico inseguimento del finale di Drillers - smartellatori (1999)

Mi vengono i lacrimoni agli occhi anche oggi, quando ripenso a quel pomeriggio... un pò per il lungo tempo trascorso, un pò perchè così mi posso sentire vecchio e malinconico e la cosa mi lascia interdetto, un pò perchè sono passati oramai oltre 9 anni, eravamo dei giovanottini, eppure mi sembra sia accaduto tutto l'altro ieri, mi sembra di essere ancora un ragazzino con poca barba precoce che il sabato sera si trova alle Porte Franche e che, se non riesce a concordare un posto ed un orario, decide che "al massimo, zi troviamo là!". Un ragazzino che la domenica invece che studiare Catullo va a vedersi Brescia-Napoli e poi piglia 3 dalla Venturini.

Ma bando alla malinconia, e bando anche agli off-topics come dicono i ggiovani, per ora mi fermo qui. Perchè quel momento, quella rincorsa condita da verdura lanciata in fazzia al Marchi, quell'epica caduta che mi fece un male assurdo o'culo, la mia meravigliosa parlata siculo-romano-napoletana, rimangono un emblema di qualcosa di più grande; di un'età felize e spensierata in cui sembravamo soverchiati da problemi enormi ed insormontabili, che invece oggi ci strappano un sorriso. In cui ci sentivamo già grandi, maturi, e responsabili pur senza esserlo. Ecco, per me, che ho solamente sfiorato la gloriosa storia della BF, queste due lettere rappresentano soprattutto uno fra i ricordi più belli di un'epoca che non c'è più, che non potrà tornare, e che mi strappa ancora qualche sorriso malinconico fra un Codice di Procedura Civile ed un'udienza.

So di essere esageratamente patetico, forse sono peggio pure del grande ideatore della BF, quindi concludo citando un grande poeta russo, così siamo tutti felizi, che mi è tornato in mente proprio ripensando alla BF ed alle emozioni di quel periodo, anche se non c'entra un ca..o:

Conosco dove hanno di casa il cuore, gli altri.
Dentro il petto, si sa.
Per me invece
è impazzita, l'anatomia.
E' tutto cuore,
romba dappertutto

Vladimir Majakovskij

Zao
Colosimo

Happy Birthday 9: Il ricordo della Cascio

Silvia Cascio, già presentata ampliamente in un precedente post, ha preferito non scrivere nulla, ma semplicemente mandare questa cartolina d'auguri. Grazie, Camilla!


Happy Birthday 8: Il ricordo di Nicolis

Giulio Nicolis, collaboratore e sostenitore della BF a partire da Idiozia e Sogno (2003), di cui ha curato la fotografia, mi ha mandato, come richiesto, il suo "resoconto esauriente sul progetto del backstage di I due lati della cosa" ("compito" che gli avevo chiesto di portare a termine alcuni anni or sono, senza mai ricevere aggiornamenti), chiedendo espressamente di non censurare nulla.
E come potrei, data la profonda verità del suo discorso... La parola (anzi, la penna...) a Giulio:

Ogni compleanno degno del nome che porta dovrebbe essere un momento gioioso.
Così come può rappresentare un momento di "presa di consapevolezza" rispetto al fatto che stiamo crescendo (o che dovremmo essere cresciuti).
Ogni vita, così come ogni impero, come ogni cosa che esiste a questo mondo, fa esperienza di un percorso molto complesso e tutt'altro che lineare di nascita, crescita, apogeo, declino e morte (per sintetizzare... no?).
E per tutto ciò per cui non è prevista la "morte" (in senso di dipartita di quel 'soffio vitale'), esiste una cosa chiamata "trasformazione".
Ora, io mi chiedo: la Baedogno Films a quale stadio esistenziale si trova?
Quello di oggi potrebbe anche essere (a mio esclusivo avviso) un necrologio.
E' forse tempo di posare dei fiori (che ormai si usano solo per i morti), tra foglie secche spazzate dal vento dell'inverno, sulla lapide di questa "tutta particolare" casa di produzione?
C'è chi nella vita crede che i sogni siano finiti. Ma chi crede in questo, in verità non crede più in niente. E allora la vita perde ogni significato.
Ebbene, potrebbe sembrare davvero che la BF, se non ancora morta, sia molto vicina alla sua fine. Perché il modus vivendi di questa società, prima o poi ci rapisce tutti... ognuno di noi si vede spesso costretto a scegliere strade che lo obbligano a staccarsi da tutto ciò che di più caro e importante ha.. o E'...
Ma la strada verso i sogni difficilmente segue rotte semplici o prive di ostacoli, paure, incertezze, pericoli, azzardo, coraggio.
Quello di oggi potrebbe proprio essere un necrologio. Perché siamo in molti a vivere come rassegnati... rassegnati alla vita, al fatto che si debba lavorare per vivere, rinunciare per vivere, spegnere le proprie passioni per vivere, adeguarsi a ciò che la società vuole da noi per vivere, dimenticarsi di sé e degli altri per vivere..
Io credo di sapere una cosa... ma la dirò a bassa voce, poiché anche io in questo momento della mia vita sento di essere moooolto in basso.
Anche quando si sta raschiando il fondo del barile, e pare non ci sia più possibilità alcuna, ecco la luce della speranza, la luce dell'amicizia, la luce dei sogni fare capolino, esattamente da là, dietro quella montagna impenetrabile di nubi dense e corvine.
Ed è la trasformazione.
Detto in maniera più poetica, il "rinascimento".
Poiché la vita è un continuo susseguirsi di nascite e di morti, rinascimenti, trasformazioni, tumulti, rivoluzioni copernicane...
Non abbiamo perduto ancora tutto. Abbiamo ancora il nostro cuore, la nostra amicizia, il potere supremo di volere bene, di unirci per scopi e valori comuni, e ripartire alla volta di un sogno...

Il motivo per cui un progetto di backstage de "I due lati della cosa" non è mai nemmeno partito, è perché non credo affatto sia il tempo di fare dei backstage... questo è il tempo di operare con la fantasia, di realizzare, di spenderci per qualcosa di bello, che riteniamo buono, e magari anche sano!
I backstage lasciamoli girare a chi ha superato "il mezzo del cammin di sua vita". Noi siamo ancora sulle linee di partenza!
Quello di oggi non sarà quindi un necrologio... ma un compleanno per davvero! Il punto di svolta, il giro di boa, il rinascimento della BF.
Non è ancora il momento di ricordare.. con il dovuto rispetto ai ricordi di ciascuno.. è il momento di credere nei sogni.
Altrimenti la nostra vita non avrà senso.
Cosa stiamo aspettando allora? BUON COMPLEANNO BAEDOGNO FILMS!
Un augurio sincero per una VITA NUOVA! :-)

"Andiamo avanti, senza esitare,
proteggiamo il fulmine dentro i nostri cuori,
grazie alla forza che ci unisce
realizzamo i nostri sogni.
Cavalchiamo le onde giganti
grazie all'unione delle nostre forze
andando diritti verso l'avventura,
il segnale è stato lanciato.
Leviamo l'ancora
la partenza è imminente,
attraversiamo i sette mari colorati
fino a raggiungere un'immensa avventura.
E' un viaggio pieno di pericoli
ma bisogna sapere che
se ci saranno dei rimpianti
saremo sempre là a proteggerci.

Andiamo avanti, senza esitare,
proteggiamo il fulmine dentro i nostri cuori,
una tempesta sta per arrivare! Aiutiamoci!
e guardiamo verso l'orizzonte
e la sua luce, laggiù.
Raccogliamo i frammenti dentro ai nostri cuori
e daremo un senso al nostro futuro...
per questo motivo riuniamo i nostri sogni sotto la stessa bandiera,
realizziamo i nostri sogni,
e saremo finalmente Uno!"

Giulio L. Nicolis (Digital DOP, camera operator. But first of all... a Human Being!)

Happy Birthday 7: Il ricordo del Merlo

Il Merlo, attore che ha soltanto sfiorato la storia BF (una particina miserrima in Drillers - smartellatori e qualcosa di leggermente più corposo ne I tre del Ciclostile; anche se ha rischiato di diventare protagonista di uno dei tanti progetti BF abortiti, MIV - Men in Vesps), ha voluto anch'egli, probabilmente sotto tortura da parte di Sara G., scrivere qualcosa.
Anche se i ricordi sono un pochino annebbiati (ma è naturale, dopo tanti anni), la sua testimonianza è davvero graditissima. Grazie!

Sinceramente non mi ricordo tantissimo della BF... ho un ricordo vago nella mente... sai forse uno dei pochi ricordi che ho dei primi anni di Liceo...
Ca..o mi ricordo che ero passato per caso una volta a casa tua (ovviamente a bordo della mia Vespina tamarrissima), e ti serviva un pirla per fare una scena in non mi ricordo quale film. La scena non me la ricordo molto bene,
(mi ricordo io: era la scena del coro in Drillers - smartellatori, ndr) mi ricordo che c'era il trio Zasconza che cantava come un trittico di usignoli e io dovevo accompagnarle, cantando ma facendo finta senza usare la voce... e mi ricordo ca..o ca..o che mi ero appena rasato a lametta la testa e avevo un freddo bestia... (si intende era verso Gennaio-Febbraio), ma la cosa peggiore era che ero la copia sputata dello zio fester! Mi mancava solo la lampadina!


Il merlo in versione "zio Fester" per Drillers - smartellatori (1999)

Bah, dopo devo dire che non mi ricordo molto... mi ricordo una volta nel negozio dei tuoi tipo che io facevo il commesso e non mi ricordo chi entrava e dovevo dire delle battute anonime... bah, che brutto non ricordarsi un ca..o di queste cose... sai sarebbe bello rivederle... per fortuna c'è chi ama raccogliere e memorizzare queste scene. E' bello non tanto perchè rivedi quanto eri cogli..e a 16 anni e quanto ero brutto con i capelli rasati... ma perchè ad ogni insignificante immagine del passato è legato un mondo, delle situazioni, parole, emozioni che altrimenti si lasciano scappare dalla mente... e più le lasci lì in fondo al cassetto e più è difficile ritrovarle.
BF per me è sinonimo di Genna'...
(qui entriamo nei ricordi personali del liceo, ndr) "Ma profe ma parla sempre lei!"... "Ma quando ma quando"... mortale. Il partigiano Jonny...
E poi come dimenticare uno dei ricordi più esilaranti: La gita a Londra! Un ricordo reso indelebile dal filmino semi pornografico (vedi scena erotico sentimentale tra la Sig.ra Labello e Piccagli).

Beh, il mio contributo ti è sicuramente poco utile, comunque hai ragione 15 anni di sogni; per te sicuramente che rincorri questa tua passione come se fosse il primo giorno, ma soprattutto per tutti quelli che sono stati partecipanti diretti e indiretti delle tue pazzie, sei riuscito a fermare nel tempo i loro sogni e le loro emozioni. E non è da poco.

Ciao bestia e ricordati che "Libbbertà non significa buttare la spazzatura nel giardino del vicino"! (G.T.)
Merlowar

Happy Birthday 7: Il ricordo di Francesco

Francesco F., grandissimo attore della BF (forse il migliore interprete comico con cui abbiamo avuto modo di collaborare), presente in alcuni dei migliori lavori (è il mago in Orlando Furioso, il meccanico in Il ritorno di Supercar, il noleggiatore di auto d'epoca in Euak e Uak, il batterista in I tre del ciclostile, il sensitivo cartomante in Drillers - smartellatori, nuovamente il meccanico in Eddy Lamendi's story e pure in Idiozia e sogno, dove interpreta uno splendido cameo), ha interpretato alla lettera, com'è nel suo stile e com'è giusto che sia, la mia richiesta di scrivere "due righe" per ricordare la sua (brillantissima e indimenticabile) esperienza in BF, mandando questa testimonianza:

Mitici anni...
Avevo una grande carriera come attore se mi impegnavo di più...

Fra82

Grazie a Francesco, e in bocca al lupo per tutto!

Happy Birthday 6: Il ricordo di Gianluca

Una telefonata di qualche ora fa con l'amico Gianluca mi ha riportato alla memoria alcuni episodi dei cortometraggi BF da lui ideati e interpretati (molti dei quali erano marchiati B.B. Pictures, ovvero Baedogno Films in collaborazione con Brigno Recorders Video).
Elencarli tutti sarebbe impossibile (tra i più interessanti, L'uomo lupo, realizzato del 1994, Sinfonia Mortale e Chi uccide paga e i fantasmi sono suoi, girati entrambi nel 1995, quest'ultimo veramente divertente); è possibile però ricordarne alcuni tratti comuni, riemersi dal dimenticatoio dopo la conversazione con Gianluca.
Innanzitutto l'utilizzo di rudimentali effetti speciali, realizzati mediante la semplice dissolvenza incrociata.
Ricordo che nell'inquadratura finale de L'uomo lupo, il personaggio del licantropo perdeva la vita, e la sua morte coincideva con il ritorno allo stato di uomo. Ciò era reso visivamente tramite l'utilizzo di una dissolvenza incrociata che dall'inquadratura della sua faccia-con-maschera di licantropo, portava all'inquadratura della sua faccia senza maschera. L'effetto uscì relativamente bene (calcolate che fino al 1995 i film praticamente non venivano nemmeno montati, si girava "in macchina" e... buona la prima, dissolvenze incrociate comprese), ma io, sbagliando, misi a Gianluca, che doveva rimanere immobile per non pregiudicare la riuscita della dissolvenza, la maschera all'incontrario, con gli effetti comico-trash che potete immaginare.
In Chi uccide paga e i fantasmi sono suoi, invece, la dissolvenza era utilizzata per far comparire dal nulla un fantasma (interpretato da Gianluca) che terrorizzava l'esistenza al sottoscritto. Di grande comicità, inoltre, la scena in cui il fantasma mi appariva in sogno, tormentandomi con una voce che faceva più o meno: "Ti uccideròòò... come tu hai fatto con meee. Sono lo spirito che ti persegiuterààà...". Eccetera.
Altro elemento comune nei film girati in quel periodo era la presenza del fratello gemello, espediente utilizzato per giustificare le limitazioni (numeriche) del cast. Essendo le produzioni B.B. Pictures interpretate solamente da me e Gianluca, inserire nelle trame due fratelli gemelli ci permetteva di raddoppiare i personaggi disponibili...
Che dire... bei tempi... tempi di divertimento e sperimentazione.
Grazie a Gianluca per la sua testimonianza.

Happy Birthday 5: Il ricordo della Zangra

E' ora il momento della Zangra, presente in Drillers - smartellatori (1999), Imago Daemonis (2000) e Eddy Lamendi's story (2002), l'unica attrice della storia BF (e credo pure della storia del cinema) la cui voce, una volta "fatta passare" attraverso un processore Dolby Pro-Logic (un sistema audio capace di "estrapolare" da una pista stereo una pista multicanale) non va ad inserirsi nella pista centrale, quella destinato normalmente alle frequenze della voce umana, ma occupa TUTTI e 4 i canali (pure il sorround). Ciò è prova inconfutabile le sue capacità vocali, grazie alle quali è in grado di sfondare qualsiasi timpano (soprattutto se ce l'hai come compagna di banco).
La sua testimonianza, graditissima, è a dire il vero un poco ermetica, a tratti oscura... ma è la Zangra stessa a giustificarsi della cosa chiedendomi di correggere eventuali "orrendi strafalcioni grammaticali", in quanto, dice, "ingegneria implica la morte dell'alfabetizzazione dell'essere umano".
Io preferisco invece lasciare lo scritto così com'è. E' più spontaneo e geniuno.

Personalissimo ricordo della BF.
Divertentissimi e troppo brevi pomeriggi in casa Baedogno.
Una scena di pochi minuti da girare, poche battute...
La calma del regista, la pazienza del regista sembrano infinite di fronte ai nostri interminabili errori... ma è solo l'inizio!
Dopo un paio d'ore (o forse di più), una crisi di nervi del nostro Bud (Bedo per me) e Sin Conn (Bigno per me) che in silenzio scuote la testa qualcosa che vagamente ricorda il copione si materializza... ALE'! FINALMENTE MERENDA!
Ma il copione quante ore di lezione passate a rileggere e modificare quel copione che noi puntualmente abbiamo "rovinato" ricordo frasi del tipo: "Mi raccomando dite le battute giuste!".
Una volta abbiamo anche doppiato... che forza... mi era piaciuto un casino...
e Guarneri (alias Joseph DelSintagma) ad inveire contro se stesso: "Ma quanto c.... parla veloce quel pirla! Non ci sto dietro".
E poi... il film proiettato l'ultimo giorno di scuola (circa)...

Direi che è forse tutto... o circa... comunque un'idea di quegli anni l'ho data...
Ciao e TANTISSIMI AUGURI DI BUON COMPLEANNO BF!

Anna

Happy Birthday 4: Il ricordo del Puma

Ora tocca al Puma, co-protagonista (a fianco di Sin Conn) di uno dei prodotti più controversi della storia BF, Imago Daemonis (2000), spesso snobbato dal pubblico in quanto troppo distante dallo stile allegro e scanzonato dei lavori precedenti, ma di fondamentale importanza per quanto riguarda il progresso tecnico della compagnia.
Lo scritto del Puma, definito da lui stesso, con eccessiva modestia, uno scarabocchio privo di significato, ripercorre con ironia la travagliatissima lavorazione di Imago Daemonis, caratterizzata (ma è una costante, nelle produzioni BF) da disguidi tecnici inspiegabili (in quest'occasione è forse il caso di definirli diabolici) e da continui rifacimenti che ne hanno martoriato il pur valido progetto originale.

Non saprei dire esattamente quanto tempo sia passato da quando Bud mi ha convinto, e poi coinvolto, nelle riprese di “Imago Demonis”, ma certamente gli anni non mi hanno fatto dimenticare la bella esperienza… Calarmi nei panni di un demoniaco priore non è stato facile e, forse, non ho saputo neppure essere all’altezza delle aspettative del sommo regista. Comunque sia andata, ho cercato di fare la mia parte al meglio. Mi piace raccontare un po’ di backstage, a mio parere molto curioso. L’abito di scena era lo stesso usato da G. Taboni (nel precedente lavoro Drillers - smartellatori (1999), ndr), un saio probabilmente artigianale taglia 9856 (mi veniva un po’ largo), poi si aggiunge la mia incapacità a rimanere serio nel dover affrontare la recitazione in latino “Satanas veniat…” (la formula per permettere al diavolo di incarnarsi in lui, che il doppiaggio rese molto simile al bresciano "satanas svegliét, ndr) davanti ad uno specchio e ad una candela accesa, per non parlare poi dei miei occhi assatanati, più rossi del sangue e della Ferrari.


G. Taboni tra Joseph DelSintagma e Sin Conn in Drillers - smartellatori (1999).
Indossa il saio "taglia 9856" (era largo persino a lui) riciclato
in Imago Daemonis (2000) e indossato dal Puma.


A ciò si aggiungono le riprese effettuate di notte, dopo un concerto nella mitica piazzetta S. Pietro a Chiari (se qualcuno sa dove è, di certo non la può confondere con quella in Vaticano) nello spazio compreso tra le Chiese di S. Pietro e S. Maria a Chiari. In quell’occasione ho fatto pure il tecnico luci… non saprei con che risultati.


Un estratto di Imago Daemonis (2000) interpretato dal Puma. Da far venire i brividi...

Ma se mi chiedete quale è stata la scena culminante non ho dubbi: quella girata a pochi passi dal garage del sommo regista. Una scena che per la sua intensità emotiva e per gli effetti speciali rimane nella storia, da Oscar del Cinema!
(con grande gentilezza qui il Puma omette di sottolineare che dovette trascorrere circa tre ore sdraiato per terra al gelo - era dicembre inoltrato - per realizzare un effetto speciale poi malriuscito ed eliminato dal montato definitivo... le scuse sono ancora valide dopo... otto anni?)

A Bud gli Auguri per una brillante carriera! Lunga vita alla BF!

Il Puma

Happy Birthday 3: Il ricordo di Antuz

Antuz, attrice in "Eddy Lamendi's story" (2002) nonché ineguagliabile supporter, dal 2000, della BF (si è pure occupata della traduzione in inglese di tutti i dialoghi di "Idiozia e sogno" (2003), in prospettiva di un'edizione sottotitolata poi mai realizzata - ma prima o poi troverò il tempo di farlo, promesso), ha scritto una divertente "ballata" in stile "Quelli che"... dedicata al sottoscritto, con il suo solito stile pomposo ed esagerato che mi lusinga ma mi crea un po' di imbarazzo, dunque (non volermene, Antuz, ma te lo dovevi aspettare) ne pubblico solo uno stralcio...

Azz.....15 anni.....15 anni in cui Bud Baedogno ha coltivato e portato avanti sogni, a volte suoi, a volte un pò di tutti, e ce li ha regalati, con la possibilità di riviverli tutte le volte che vogliamo. [...]
Bud è quello che la sua spazzatura nn la butterà mai nel giardino del vicino.
Bud è quello che secondo me è criptico, ma al punto giusto.
Bud è quello che anche se gli piglia il pessimismo cosmico, tanto io lo so che l'input è sempre lì che spinge per uscire e poi ce la fa.
Bud è il mio amico Bud che tanto io la traduzione dei sottotitoli la farò prima di morire, vedrai se nn ho ragione...
Bud è quello che la parola fine nn la mette...anche se secondo me a volte lo pensa ^_^ ma tanto nn la mette :)

Antuz

Grazie di tutto, Antuz. E in bocca al lupo per il futuro.

Happy Birthday 2: Il ricordo di Sara G.

La prima testimonianza è quella si Sara G., la prima attrice femminile della storia BF, presente in uno dei primi lavori "di senso compiuto" della produzione BF, ovvero "Il ritorno di Supercar" (una sorta di parodia del telefilm americano Knight Rider, realizzato con una Fiat 500 al posto della Pontiac Trans-Am), ma anche in "Euak e Uak" (1997), "I Tre del Ciclostile" (1998), Drillers - Smartellatori (1999), nonché nel film-summa "Eddy Lamendi's Story" (2002)

15 anni? A volte mi stupisco di come siamo cresciuti e di come passi in fretta il tempo.
Cosa posso dire Bedo... da parte mia ricordo molto bene il giorno in cui, per puro caso, sono venuta a conoscenza della BF, o meglio, del fatto che alcuni miei compagni di classe si divertissero a "fare film".
Eravamo in terza media e ci stavamo preparando per superare l'interrogazione che ci avrebbe permesso di ricevere il Sacramento della Cresima. Pomeriggio infrasettimanale, oratorio Campetto, sotto il portone, porta a sinistra... mentre ripasso i 10 comandamenti nell'attesa che arrivi il mio turno d'interrogazione, Bigno (alias Sin Conn) inizia a raccontarmi che state realizzando un film su Supercar. Supercar dico??? E' un telefilm che conosco bene, lo guardo sempre con mio fratello. La cosa mi incuriosisce e inizio a fare domande sia a Sin Conn che a te. Da quel momento scatta in me la convinzione di avere dei compagni attori e un compagno di classe regista. Torno a casa con il pensiero fisso che alcuni miei amici un giorno diventeranno star di Hollywood... Sai com'è, a 14 anni tendi ad ingigantire un po' le cose!!! E da quel momento inizia la curiosità di poter anch'io provare a far parte di quel cast... Del resto, dico a me stessa, servirà pure un personaggio femminile prima o poi!!!
Il passaggio da questo momento al sabato pomeriggio in cui sono venuta a casa tua perchè mi assegnassi il ruolo di meccanico di Kitt non lo ricordo... o meglio immagini vaghe invadono la mia testa. Ma c'è un'immagine nitida nella mia mente, quasi come fosse ieri, le risate di quel pomeriggio, o meglio, le risate mie e degli altri e tu che ci riprendi perchè dobbiamo recitare bene le battute. E questa scena si ripeterà da quel momento in poi, per tutti i "film" cui partecipo finchè mi rendo conto che come attrice non valgo un gran chè, visto che scoppio sempre a ridere quando è il mio turno e soprattutto quando mi rendo conto che la lucina rossa della telecamera sta inquadrando proprio me!
Ma nonostante una carriera svanita nel nulla... i bei ricordi sono ancora vivi nella mia mente. Quando ripenso a quei pomeriggi (e lo faccio spesso perchè, come sai, adoro i ricordi strappalacrime) provo un grande senso di nostalgia, nostalgia per un tempo in cui bastava davvero poco a farci ridere, per un tempo in cui ogni frase detta da un professore o da un compagno diventava un pretesto per una nuova battuta di un film o addirittura per un nuovo copione... Ma al tempo stesso provo anche molta gioia perchè, grazie alle "registrazioni", ho avuto modo di conoscere meglio alcuni compagni - sicuramente tu per primo - e di condividere con loro qualcosa al di fuori delle passioni comuni. E poi perchè grazie ai tuoi copioni, alcune immagini del nostro passato di studenti non sono mai svanite, così come non lo sono le frasi o i modi di dire di tutte quelle persone che quotidianamente hanno contribuito alla nostra crescita.
Sicuramente la BF di oggi non è più quella di allora... anche i protagonisti sono cambiati... tutti eccetto tu (ci aggiungerei il fedelissimo Sin Conn, presente anche ne "Il ritorno di Supercar", ndr), che oggi come allora, sei il compagno con quel grande desiderio di immortalare ogni cosa, quel compagno che da una banale parola sapeva trarne un bel tema e quel tema farlo diventare film. Penso che, nel comune desiderio di immortalare i bei ricordi per far sì che non svaniscano mai, ci assomigliamo... solo che, a differenza di te, io non ho la telecamera e, anche se l'avessi, il risultato non sarebbe sicuramente lo stesso! Sai come si dice, "a ciascuno il suo" e tu in questo riesci sicuramente bene!

Un abbraccio
Sara G.

Happy Birthday, BF - 1

Ragazzi, ci siamo. Quindic'anni.
Che dire... io poco. Preferisco lasciare spazio alle vostre testimonianze, giunte puntuali (anche se non mi sorprenderebbe il sopraggiungere di qualche ritardatario...) e toccanti, alcune addirittura commoventi.
Vi ringrazio in anticipo per quello che avete scritto, a volte esagerando un po', e ribadisco di esservi debitore di alcuni momenti di grande divertimento (e non solo...).
Comincio a pubblicare i vostri scritti in ordine sparso, per non fare differenze e non scontentare nessuno.
Grazie e buona lettura a tutti, anche a quelli che, non avendo condiviso certe esperienze, ne capiranno poco...

Bud

Ps: Pubblico la prima tranche di testimonianze, poi vado con la prima delle SORPRESE!

giovedì 11 dicembre 2008

Due giorni al compleanno

Salve a tutti.
Mancano poco più di 48 ore al 15° compleanno della compagnia... Per poterlo festeggiare nel modo migliore ho cercato di contattare il maggior numero possibile di "vecchi personaggi del mondo BF", chiedendo a ciascuno di scrivere un suo personale ricordo della sua "esperienza in BF", che domenica pubblicherò sul blog.
Mi dispiace per averci pensato così in ritardo, e anche per non essere riuscito a recuperare gli indirizzi di alcuni fra i primissimi "membri storici della compagnia", con cui, per i "casi della vita", o semplicemente per pigrizia o timidezza, i rapporti si sono un po' sfaldati... (ma se il blog continuerà a stare in piedi, ci sarà sempre spazio per loro...).

Nell'attesa dell'"evento", vi regalo una citazione di una persona che ci ha lasciato pochi mesi prima della fondazione della BF (parole che - i meno smemorati forse lo ricorderanno - costituirono il punto di partenza per realizzare il rocambolesco finale di "Eddy Lamendi's story").

"Fin dal primo film mi sono rifiutato di usare la parola fine, forse ubbidendo a quell'antico senso di delusione, di fastidio e di irritazione che provocava in me quando andavo al cinema da ragazzino. Significava che era finita la festa, che bisognava tornare a casa per fare i compiti.Mettere la parola fine mi sembra anche una violenza contro i personaggi della storia. Sono personaggi che hai cercato di rendere verosimili, più vitali possibile e che continueranno a vivere all'insaputa dell'autore. Quindi [...] mi piace immaginare che i personaggi delle mie storie continuino - magari incontrandosi e presentandosi - a camminare in un corteo, continuando a vivere il seguito delle loro avventure". (Federico Fellini)

Ps: Se qualcuno di voi non ha mai visto Otto e mezzo, ponga al più presto rimedio alla cosa. E' un film capace di continue soprese.

mercoledì 10 dicembre 2008

Siate gentili, riavvolgete!

Mancano ormai poche decine di ore ai 15 anni della BF.
Il pensiero dei primi primi, pionieristici esperimenti di cortometraggio (da noi, comunque, sempre chiamati enfaticamente "film") non può che suscitarmi tenerezza, per una serie di motivi che vi lascio immaginare (vi do qualche aiutino: mancanza assoluta di sceneggiatura né di minimo accordo preventivo sul daffarsi, inquadratura fissa con videocamera poggiata in bilico su pila di libri storti, stessi attori che intepretano personaggi diversi non cambiandosi nemmeno di vestito, attori che si scambiano di ruolo per disguidi logistici, gente che scoppia a ridere ma "the show must go on", storie prive di alcuna consequenzialità logica, storie senza inizio, storie senza svolgimento, storie senza fine, film non portati a termine perché "si è scaricata la batteria", eccetera).
Alla tenerezza si accompagna anche un pizzico di nostalgia, soprattutto perché quella mancanza di professionalità era qualcosa di ingenuo, genuino, e dunque autentico, e anche perché era in qualche modo il frutto di un'epoca. Mi permetto di dire questo perché la facilità di montaggio permessa dal digitale avrebbe probabilmente limitato alcune scempiaggini tecniche commesse in quel periodo, ma ci avrebbe anche impedito, oggi, di sorriderne... Alcune tra le cose che ricordiamo con più tenerezza sono, infatti, proprio legate all'inadeguatezza nostra e della tecnologia che utilizzavamo, del tutto lontana da qualsiasi pretesa di professionalità.
Credo che l'aver cominciato a lavorare in VHS-C e con sistemi di montaggio totalmente analogici (nel 1993 le camere digitali mini-dv, oggi ad un passo dall'obsolescenza, erano ancora sulla luna) sia stato un vantaggio, se non altro per avermi permesso di capire quanto fosse difficile, qualche anno fa, raggiungere certi risultati.

Nel suo ultimo lavoro (passato in sala qualche mese fa) quel gran genio di Michel Gondry (probabilmente lo conoscete già per Se mi lasci ti cancello) ha proposto una riflessione toccante su un modo di fare cinema totalmente amatoriale, senza pretese di professionalità, che per alcuni versi è accostabile (se non altro nelle modalità produttive) a quello delle origini della BF.
Il titolo è Be kind, Rewind (letteralmente sarebbe Siate gentili, riavvolgete -stiamo parlando di vhs a noleggio, se non avete capito- in Italia gli hanno appioppato il pessimo titolo de "Gli acchiappafilm", che svia dall'intenzione originale) e parla di... no, non posso svelarvi la trama. Andate a noleggiarvelo e guardatevelo. Non è un capolavoro al pari de L'arte del sogno (stesso regista), ma merita sicuramente di essere visto. E guardatevi pure il sito, che è spettacolare. Nel frattempo, eccovi il trailer originale:

mercoledì 3 dicembre 2008

"Eddy Lamendi's Story"

Abbiamo parlato di Sin Conn soprattutto come revisore di soggetti e collaboratore alla sceneggiatura. Vale la pena ricordare anche le sue doti di attore.
In attesa del nuovissimo "Jazz, l'interpretazione creativa", che lo vede ritornare protagonista dopo cinque anni di assenza dal set, gustatevi questo estratto da "Eddy Lamendi's Story", mediometraggio del 2002 che per la BF rappresenta una tappa di grande importanza.
Lo si può definire come il compimento, in forma finalmente compiuta e tecnicamente fruibile, di quasi dieci anni di tentativi, esperimenti, flop, progetti mai realizzati.
Nonostante i soliti problemi produttivi (tra cui la dipartita della gloriosa videocamera Panasonic NV-DX100, in servizio dal 1997, prontamente sostitutita con una fiammante -all'epoca- Canon Xm-1), e gli inevitabili buchi di sceneggiatura, Eddy è senza dubbio la migliore testimonianza del periodo che Silvia Cascio, in un suo precedente post, ha lucidamente definito come anni caotici, strampalati e costellati di strani personaggi.
Il Ray B. Gneaux interpretato da Sin Conn (ma il Pepe Skaduto di Joseph DelSintagma e il Francesco Festa interpretato da se stesso non sono certo da meno) è certamente uno di questi strani personaggi.


Inauguriamo Youtube in 16/9! Se qualcosa non va, ecco il link per il video a bassa definizione:
http://it.youtube.com/watch?v=wiRb0FE9XOI


Ps: A proposito di lavori mai realizzati, Joseph DelSintagma (che da poco è diventato papà per la seconda volta: congratulazioni e auguri!) aveva ideato una "lista nera" su cui cinicamente annotava tutti i progetti BF mai andati in porto (e ogni tanto, a scuola, me la mostrava con malizia). Sarebbe molto interessante (credo si possa parlare di archeologia, ormai) recuperarla...

giovedì 27 novembre 2008

Il suo nome è Conn, Dottor Conn

Una manciata d'ore fa il signor Sin Conn, collaboratore tra i più fedeli della Baedogno Films, acquisiva il titolo di dottore. Il sottoscritto e l'intera compagnia desiderano porgergli i migliori auguri per un futuro ricco di allegria e di soddisfazioni personali e professionali.

Due parole su di lui sono d'obbligo, anche se essere esaustivi richiederebbe un romanzo a puntate.
Sin Conn entra ufficialmente nella BF alla fine del 1995, in qualità di attore secondario, per "Il ritorno di Supercar", ma presto la sua sensibilità narrativa (derivatagli dalla passione per la lettura) lo porta a diventare fondamentale anche sul fronte della scrittura. Se il suo apporto in questo senso è apprezzabile ma marginale in lavori quali "Euak e Uak" (1996) e "Drillers - Smartellatori" (1999), diventa fondamentale in "Imago Daemonis" (2000) - mediometraggio purtroppo martoriato da varie difficoltà produttive. Tutti i film citati lo vedono anche come attore protagonista, nei primi due casi a fianco del compagno Joseph DelSintagma, con cui ha dato vita alla coppia comica più prolifica della BF.
Ma è in "Idiozia e sogno" (2003) e "I due lati della cosa" (2004) che la presenza oscura di Conn, quale revisore dei soggetti, diventa indispensabile; a lui si deve il districamento di molti snodi narrativi "inceppati", tanto da valergli il soprannome di "azzeccagarbugli". Gli esempi a proposito si sprecherebbero. Mi va soltanto di citare la scena della festa finale di "Idiozia e Sogno" (a tutt'oggi uno degli episodi meglio riusciti dell'intera produzione BF), che fu una sua idea.
Ma la cosa più curiosa, che pochi sanno, è che Sin Conn è presente nel primo, primissimo lavoro BF, realizzato addirittura il giorno stesso la fondazione della compagnia, il 14 dicembre del 1993.
Questo mi/ci ricorda che tra meno di un mese la Baedogno Films compirà quindici anni... Tornerò sull'argomento tra poco.

lunedì 24 novembre 2008

L'"attrice-feticcio": Silvia Cascio

Pubblico con piacere questo intervento di Silvia Cascio, collaboratrice della Baedogno Films dal 2003, nonché "mattatrice" di uno dei film BF più "famosi" (sicuramente quello che tutti ricordano con più affetto), "Idiozia e sogno".

L’attore si definisce “feticcio” quando diventa una rappresentazione del regista, il suo braccio più lungo, la sua gamba più veloce. E’ il prodotto umano, in carne ed ossa, della fantasia del regista, prodotto attraverso il quale può rappresentare, in modo più o meno veritiero, se stesso sul grande schermo. La storia del cinema è costellata di rapporti speciali tra attori e registi, pensiamo a John Wayne che percorre il vecchio west per John Ford, le bionde glaciali di Alfred Hitchcock, attrici diverse ma che sostanzialmente sono sempre la stessa donna, levigata ed elegante all’esterno e diabolicamente inquietante all’interno. Marcello Mastroianni per il regista Federico Fellini, una sua versione più bella, più libera e rilassata, Robert De Niro per Martin Scorserse o ancora Johnny Deep per Tim Burton.
Fin qui abbiamo fatto solo grandi nomi, ma c’è da dire che il cinema è sempre cinema, sia che venga prodotto da grandi case di produzione cinematografiche sia che venga realizzato da un gruppo di amici che, per passione, investono due risparmi e un po’ del loro tempo per raccontare una storia. Anche nel cinema indipendente, come nel grande cinema, ritroviamo gli stessi meccanismi che rivediamo sullo schermo.
E’ il caso di Vittorio Bedogna, che dall’inizio della suo carriera, ha sempre rappresentato nei suoi lavori un personaggio ben preciso: buffo, curioso, stupito dalla vita, in cerca di qualcosa, un po’sbadato e pasticcione ma sincero e trasparente, un personaggio che agisce per passione, agisce solo “per il gusto di farlo”. Nei primi anni della Baedogno Films il titolo di attore-feticcio apparteneva senz’altro a Joseph Del Sintagma, che, in coppia con Sin Conn, ha dato il meglio di sé per rappresentare gli anni adolescenziali del regista clarense; anni caotici, strampalati e costellati di strani personaggi. Con l’avvento del nuovo millennio però le cose sono cambiate. L’esperienza universitaria e una serie di incontri-scontri, hanno fatto di me la successiva attrice-feticcio della Baedogno Films, ruolo un po’ straniante, dato che mi ritrovavo ad essere sostanzialmente una versione al femminile di Joseph Del Sintagma!
Nell’arco di due anni, ho avuto l’onore e il piacere (uniti ad una grande forza di sopportazione per far fronte agli umori neri del regista) di lavorare in tre prodotti BF (un cortometraggio rimane a tutt’oggi inedito a causa di misteriosi intoppi di produzione). Cosa posso dire di questa esperienza? Sono stata sedotta e abbandonata! Prima risucchiata nel fantastico mondo della Baedogno Films, un po’ come Dorothy nel mondo di Oz, ho dato vita come meglio potevo al lato divertente, idiota, riflessivo e poetico del regista. Il mio colore preferito, per volere del direttore della fotografia, amabile Giulio Nicolis, era l’arancione: vita, sole, divertimento… evviva! Dopodichè, il buio, un arresto senza ripresa, un’abbandono irreversibile, nessun altro film… sigh!
Ma, chi lo sa, forse il tempo degli attori-feticcio è finito, e forse, adesso che ci penso, è anche un po’ rischioso continuare ad essere attore-feticcio, soprattutto per un regista come Bedogna! Sul set era tirannico, lunatico, schiavista, si moriva di fame, di sete, di caldo, di sonno! Un incubo! Basta, ho deciso, da oggi diventiamo… colleghi!
E anzi, vi aspettiamo numerosi alla nostra prossima mostra a Brescia (tempi e luoghi da definire), dal titolo “Gratis”, con due videoinstallazioni sulla tematica del mondo del lavoro. Troverete tutti gli aggiornamenti prossimamente su questo blog!

Silvia Cascio


Qui sopra, la squadra di "Idiozia e sogno": da sinistra, Francesca Broli; Giulio Nicolis; Vittorio Bedogna; Silvia Cascio; Claudio Smussi (mancano gli attori Massimo Gazzara e Giorgio Locatelli). La foto è stata pubblicata su Il giornale di Brescia nel 2003.

Ps. Sugli "anni caotici e strampalati, costellati di strani personaggi" (immagine lucida, azzeccatissima, quasi poetica, che mi colpisce per quanto corrisponde alla realtà) mi riservo di tornare con altri post (nrd).

domenica 23 novembre 2008

"I due lati della cosa" - 4

Vi avevo promesso un estratto della trasmissione "Luci della città" di Brescia Punto.Tv, con l'ampio servizio sul Festival di Cinema Amatoriale di Collebeato (Bs) e le immagini de "I due lati della cosa".
Eccovi accontentati. Ho volutamente tagliato la mia intervista, per preservare la vostra retina e i pixel del vostro monitor...

martedì 18 novembre 2008

Antologia premio Brevis

E' stata finalmente pubblicata sul sito di Brevis (concorso al quale la Baedogno Films si è aggiudicata il secondo premio - sezione cortometraggi - vedi post precedente), l'antologia con i testi dei vincitori. Il file, in formato pdf, è scaricabile a questo indirizzo.
Per i più pigri, pubblico le pagine che mi riguarda.



Non sono ancora riuscito a reperire le foto della premiazione (il sito indica che verranno pubblicate prossimamente).

lunedì 17 novembre 2008

"I due lati della cosa" - 3

Il montaggio e la sonorizzazione de I due lati della cosa (particolarmente laboriosa) furono ultimati solamente il giorno prima della presentazione, tenutasi il 2 dicembre 2004, di cui si è già parlato in un post precedente. La serata ebbe un discreto seguito da parte della stampa. L'amico Piero Galli ne scrisse una recensione sul suo sito (con lo stile spietato, sincero, sarcastico e accattivamente che lo contraddistingue); purtroppo, però, la pagina non è più disponibile.
Come ho già detto, mi riservo di parlare di Brescia Uccide più dettagliatamente.

Vi fu poi una seconda proiezione all'Università Cattolica di Brescia, organizzata dal sottoscritto invitando a partecipare anche l'amico Federico Floridi che presentò Mille/1000, un suo mediometraggio realizzato con il contributo del festival Filmmaker di Milano (dal quale era stato sovvenzionato dopo la vincita di un premio).
La stampa seguì l'evento e ne uscirono un articolo sul Giornale di Brescia, uno su Bresciaoggi e uno sulla rivista Presenza replicato tale e quale sulla Voce del Popolo.
Lisa Cesco di Bresciaoggi fu l'unica a capire (o a non far finta di non sapere) che ero stato io ad organizzare l'"evento", e non l'università. Si merita che il suo articolo, che si scosta un minimo dal freddo stile istituzionale di tutti gli altri, venga fatto leggere anche a voi.


Il film vinse poi il Premio della Giuria Popolare al Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale di Collebeato (Bs). Ricordo bene che la proiezione fu anticipata al pomeriggio in segno di lutto nei confronti di Papa Wojtyla, scomparso pochi giorni prima e di cui si sarebbero tenuti i funerali la sera stessa. La sera della premiazione era presente Punto.Tv di Brescia, che poi confezionò uno speciale molto ben fatto (ne posterò uno spezzone appena possibile).

Una versione sportivissima del film, tagliata di ben 8 minuti per rientrare nel limite dei 20 consentiti, partecipò al Ciclo Film Festival di Brescia, vincendo il terzo premio. [Il sito del Festival che conteneva tutti i riferimenti, è al momento off-line].
Riporto comunque la motivazione della giuria:

Il film si distingue per originalità e vivacità nella trattazione del tema: sia per la scelta dei contenuti dell'articolata sceneggiatura, sia per [illeggibile] del linguaggio utilizzato. La realizzazione, pur con qualche pecca di ritmo nella costruzione degli snodi drammaturgici, risulta gradevole per la scelta azzeccata del registro comico.

La sera della premiazione era presente ReteBrescia, che realizzò uno speciale lunghissimo, in cui si poteva vedere buona parte del mediometraggio. ReteBrescia, che notoriamente sfrutta le proprie produzioni fino all'inverosimile, lo mandò in onda centinaia di volte per riempire buchi di palinstesto, anche sul satellite agli orari più disparati. Mi capitò un paio di volte di mostrare il corto a gente che mi disse: "Ma io l'ho già visto l'altra notte su ReteBrescia...". Oppure: "Ma sta cosa non passava sul satellite?".

La versione definitiva de I due lati della cosa, con piccoli tagli di montaggio, venne preparata qualche mese più tardi e fu proiettata al Museo di Scienze Naturali di Brescia nel giugno del 2005 in occasione della rassegna Visioni, promossa dalla II circoscrizione di Brescia e dall'Associazione Tina Modotti. Coordinatore dell'evento fu l'amico Giulio Nicolis, vecchia conoscenza della BF. In occasione uscì un altro articolo interessante.


Ebbi poi il piacere, nell'aprile del 2006, di mostrare il film presso la Casa del Popolo -detto così suona veramente come Peppone e don Camillo- del circolo Arcibassa di Gussola (Cr), in occasione di una rassegna di cortometraggi di autori indipendenti. Per la prima volta, durante il fantozziano (ma interessantissimo) dibattito post-proiezione, mi fu posta la domanda: "Perché hai fatto un film sulle biciclette?". Finalmente potei parlare -non l'avevo mai fatto- dell'"equazione iniziale".

venerdì 7 novembre 2008

"I due lati della cosa" - 2

Abbiamo parlato in precedenza de "I due lati della cosa", l'ultimo mediometraggio BF (anche se girato nell'ormai lontano 2004). E' forse il momento di approfondire l'argomento, magari dopo aver visto l'ultima versione del trailer.


Se avete problemi di visualizzazione oppure il caricamento è lento:
http://it.youtube.com/watch?v=NSC5t7RDbrI&

Come ho già avuto modo di scrivere in precedenza, fu Matteo Saradini a chiedermi di realizzare un corto/medio (di durata massima di 20 minuti; io sforai un pochino...) per fare da traino al suo Brescia Uccide. Quando ne parlammo per la prima volta Matteo mi sottopose alcuni suoi racconti. Ne apprezzai uno, in particolare, che era ambientato quasi totalmente su un'automobile. Poteva prestarsi degnamente ad essere portato su nastro, ma poi l'idea venne abbandonata quando mi venne l'idea iniziale per I due lati, uno dei classici colpi di fulmine che ti balzano in testa una vollta ogni tanto (ultimamente sempre meno spesso...).
L'idea è questa. Stavo ascoltando una canzone in dialetto bresciano, composta da Piergiorgio Cinelli (non ne ricordo il titolo), quando rammentai che un mio conoscente stava per sostenere un esame per mezzo del quale sarebbe diventato insegnante di step.
Eh... vabbè. "Insegnante di step", pensai. "Deve fare un esame per insegnare a qualcuno come salire e scendere da un gradino...". Cominciai ad elaborare la cosa. "Se quel tizio deve fare un esame per poter insegnare a qualcuno come salire e scendere da un gradino significa che c'è qualcuno che è disposto a farsi insegnare come salire e scendere da un gradino". E, poco dopo: "Questo qualcuno addirittura PAGA per farsi insegnare come salire e scendere da un gradino dal tizio che deve fare un esame per poter insegnare a qualcuno come salire e scendere da un gradino". Una breve traslatio mi portò dall'universo monolitico del gradino a quello più bucolico e poetico della bicicletta. Qualche piccola semplificazione e l'equazione risultante fu:
"Se è perfettamente logico che un abitante di una metropoli sia disposto a pagare per farsi insegnare come guidare una bicicletta ferma (spinning), allora è altrettanto logico che un contadino spilorcio possa organizzare un costoso corso di bicicletta su bucolici sentieri di campagna, se trova qualcuno disposto a pagarlo".
Attenzione: nessun giudizio di valore del tipo campagna=buoni sentimenti / città=degradazione morale. Gli abitanti della città s'iscrivono abitualmente al corso di spinning perché non sanno cosa sia una vera bicicletta, dunque per loro il corso su sentieri bucolici rappresenta qualcosa di evasivo, di alternativo, di (appunto) bucolico. Vedono il lato umano della cosa. Abboccano al tranello del contadino spilorcio, che della cosa ha percepito con arguzia solo il lato speculativo.
E siccome tutte le favole hanno una morale (e I due lati della cosa è stato -anche se a torto- definito più volte -e non da me- favola metropolitana) la prossima volta che il vostro portafoglio sta per cedere all'ultima offerta di GetFit, pensate per un secondo al contadino spilorcio.

Questo per quanto riguarda l'idea originaria del film. La stesura della sceneggiatura (travagliatissima, come sempre - un grazie al fedele Sin Conn per aver tentato con la solita perizia di metterci ordine) apportò ovviamente altri temi, anche molto diversi. Il "finale buonista" pensato per il film (quello definitivo non è perfettamente coincidente con la sceneggiatura originale) ne ha forse un po' offuscato il vero significato, che va cercato proprio nell'"equazione" di partenza.
Le riprese iniziarono nel maggio del 2004, per poi protrarsi fino a novembre, senza che la continuità ne risentisse più di tanto (nessuno se ne è mai lamentato). Questo non può che essere motivo di orgoglio, data la travagliata produzione e i tempi strettissimi. I miei ricordi della lavorazione sono frammentari e confusi... sarei felice se qualcuno che ha partecipato ne offrisse una testimonianza...

venerdì 31 ottobre 2008

Addio, nastrino... ("Ma non potevi venire con...")

Un po' di tecnica, oggi (non guasta mai...).
Domenica scorsa ho visitato la 25esima edizione della fiera Foto Show Professionale a Brescia.
Nulla di eccezionale, per la verità. Gli stand occupavano circa metà del padiglione, già di per sè non grandissimo. L'atmosfera era un pochino dimessa, e aleggiava quel vago sentore di provinciale che la Leonessa riesce difficilmente a togliersi di dosso. Per fortuna parcheggio e ingresso erano gratuti.
Entro e mi trovo davanti lo stand Panasonic, unica vera attrazione, per me, della fiera.
Venivano esposte, tra le altre cose, le nuove videocamere AG-HMC151E e AG-HMC71E, entrambe tapeless, ovvero senza nastro.

La prima è sicuramente un buon prodotto; è una palmare esteticamente molto simile alla già diffusa e apprezzata (anche dal sottoscritto seppur con qualche riserva) AG-HVX200, con la differenza che non dispone di meccanica per la registrazione su nastro e che non registra sulle costosissime schede P2, ma su più economiche schede SDHC. La novità è proprio questa: l'utilizzo delle schede SD rende questa camera molto più economica e versatile delle sorelle maggiori, ciò senza pregiudicare troppo la qualità. Le caratteristiche tecniche sono di tutto rispetto: CCD progressivi da 1/3 di pollice, registrazione HD multiformato e frame-rate variabile e possibilità di utilizzare la gamma CineLike. Il codec video utilizzato (altra novità) è l'AVCHD, codec interframe molto più compresso e dunque meno prestazionale in senso assoluto del DVCPRO HD intraframe utilizzato su HVX200 e HPX171 (che arriva fino a 100 Mbps), ma comunque sufficiente a garantire prestazioni di tutto rispetto. Il bitrate massimo raggiungibile è di circa 21 Mbps (e a questo livello di compressione la qualità percepita è davvero ottima). In questa modalità di registrazione è possibile registrare 180 minuti di filmato su una SDHD da 32GB.
Altro vantaggio è che per trasferire i filmati sul computer è sufficiente inserire la scheda SDHD in un comunissimo slot SD ed eseguire l'operazione. (Mentre per le P2 non è certo così semplice...).

La seconda camera, l'AG-HMC71E è, come dire..., pensata per i videomaker squattrinati (ovvero la quasi totalità dei videomaker...).
Si tratta di una camera a spalla molto leggera (perché all'interno del goffo guscio di plastica sostanzialmente non c'è nulla), priva di ottica intercambiabile, priva addirittura della ghiera di messa a fuoco. Monta 3 CCD da 1/4 di pollice a scansione progressiva e, come la sorella minore HMC151E (nelle dimensioni, non certo nelle prestazioni), registra solo su schede SDHC. Niente nastro. Niente meccanica di registrazione. Niente, in questo caso, gamma CineLike e frame-rate variabile (segno che la macchina è pensata prevalentemente per produzioni televisive a basso budget o video matrimoniali). Il codec AVCHD raggiunge un bit-rate massimo di circa 13Mbps (contro i 21 della HMC151E). A livello di connettività la camera è discretamente equipaggiata: due ingressi XLR, uscita component analogica, USB 2.0. Manca (altra pecca) l'HDMI (presente su altri modelli).
Se il prezzo di questa annunciato si aggirasse veramente sui 2000 euro si tratterebbe ceramente di un buon affare, pur con tutti i limiti citati sopra. Il prezzo della sorellina 151 sarà sicuramente molto più elevato.

Rimango perplesso sulla praticità effettiva di queste camere in un mondo dove la maggior parte dei prodotti di fascia medio-bassa vengono ancora relizzati in SD e su nastro.
Esempio: sono di Poggibonsi, mi chiamano a Bardonecchia per fare delle riprese. Parto con la mia fiammante camera AVCHD. Faccio bella figura, perché gli altri colleghi usano ancora la DVX100 con lo "stupido nastrino". Arrivo. Riprendo. Finisco. "Ok, il montaggio lo facciamo in studio, lasciami la cassetta!". "Ehm... cassetta? Non c'è la cassetta... qui si usano schede SDHC". "Lasciami la scheda SDHC!". "Ehm... non posso lasciarti la scheda SDHD da 32 Gb, mi serve domani per un lavoro a Molfetta. Vengo in studio con te e scarichiamo il filmato!". "Il mio studio è a Sondrio, non a Bardonecchia... ci tornerò dopodomani". "Va bene, aspetta, prendo il portatile, ti scarico il filmato e te lo copio al volo; hai percaso un hard disk esterno?" "No, mi spiace..." "Ah... ok..." "Che si fa? Io devo andare a cena con i fotografi..." "Senti, torno a Poggibonsi, scarico su una cassetta e te la spedisco con corriere espresso". "Va bene, va bene.. ma... non potevi venire con una DV-CAM?"

martedì 28 ottobre 2008

Modifiche

Leggere modifiche al blog.
E' stata attivata la possibilità di commentare i post, è stato aggiunto un contatore delle visite (funzionante da oggi) e, dulcis in fundo, si è pensato di inserire un piccolo passatempo per chi trascorrerà ore del suo tempo leggendo il blog (tra l'altro, è una citazione da un film BF, qualcuno si ricorda quale?).

lunedì 27 ottobre 2008

Secondo premio al Brevis!

Vi comunichiamo con soddisfazione che "La fine del sogno" ha vinto il secondo premio al concorso nazionale di scrittura essenziale Brevis.
Il link alla pubblicazione (in pdf) con le opere vincitrici e le foto della premiazione (e, tecnica permettendo, anche il video), prossimamente sul blog.
Ecco, intanto, il filmato.


Se non riuscite a visualizzare correttamente il filmato oppure il caricamento è lento andate su:
http://it.youtube.com/watch?v=sNtvEivOC5A

Ora due doverose parole sul video.
Alcuni anni fa ho avuto l'occasione fortuita di poter visitare una sala cinematografica abbandonata da anni. Non avendo il tempo per pianificare nulla (sono riuscito giusto a caricare mezza batteria della camera), ho fatto soltanto alcune riprese a mano, lasciandomi trasportare più dalle emozioni del momento che da un disegno preciso.
Il materiale è rimasto per anni in un cassetto, senza mai essere montato, forse perché la tentazione del "montaggio strappalacrime" (mi viene già in mente la musica morriconian-melensa) era troppo forte, e volevo resistervi.
Per dare un senso a quelle riprese sarebbe servito un approccio diverso, più freddo, meno "sentimentale" ma, a mio avviso, più vicino alla realtà.
"La fine del sogno" è nato così, cercando un'altra via, che se non è necessariamente disgiunta dalla prima ne è forse la prosecuzione naturale.
Ora la smetto perché sto già diventando criptico.
Mi limito a invitarvi a leggere la "presentazione" del filmato che mi hanno chiesto di scrivere per l'antologia di Brevis, forse più consisa e comprensibile della mia ermetica introduzione.

Una sala cinematografica dismessa.
Il tempio della "fabbrica dei sogni" divenuto monumento, dimenticato come la gioventù di chi l'ha vissuto e si ostina a ricordarne i fasti con nostalgia. E' un ricordo viziato, una malinconia appannata: dal tempo che passa e dai tempi che cambiano, dall'uomo che invecchia e dagli uomini che hanno smesso d'illudersi.
Buio, frammenti di pellicola bruciata: lo spettacolo è finito. Non è più tempo di sognare: è finito il sogno.
La fine del sogno.

Rimane solo lei, la sala, il cinema, il tempio-divenuto-monumento, relegato per sempre all'oscurità.
La sua voce ruvida, stanca, che si solleva rimanendo a mezz'aria, come la polvere sospesa tra palco e platea, mossa soltanto dall'eco lontano degli applausi di un pubblico perduto.

La voce della "sala" è di Andrea Castello (che mi ha fatto veramente piacere nell'essere presente alla premiazione); la musica è di Christian Ryder (a cui avevo chiesto di comporre un pezzo nuovo appositamente per questo filmato, progetto poi abortito perché una sua precedente composizione, "La struttura", si rivelò perfetta per l'atmosfera che si cercava di creare).

Uno dei motivi principali per cui è difficile dire qualcosa di nuovo quando si affronta il tema della "sala-cinematografica-vittima-del-progresso" (attenti che tra non molto tocca alla tv... "Internet killed the video star...") sta nel fatto che questa storia è stata già raccontata, come meglio non si poteva.

sabato 25 ottobre 2008

Brevis - premio nazionale di scrittura essenziale

Tra poche ore mi recherò a Barbariga (Bs) per la premiazione del concorso letterario nazionale Brevis, al quale ho partecipato anch'io con un filmato (avendo scoperto quasi per caso che si trattava di una competizione letteraria nel senso classico del termine, ma era aperta anche a generi più "moderne", quali la "vignetta satirica", l'"sms" -geniale, questa-, l'haiku e -last but not least- il cortometraggio.
Maggiori informazioni prossimamente.

giovedì 23 ottobre 2008

"I due lati della cosa" - 1

Inauguro la pagina degli "interventi esterni" (che brutta definizione...) pubblicando uno scritto del mio amico Christian Ryder, collaboratore "storico" della BF, che, tra le altre cose, nel 2004 mi "regalò" alcuni frammenti dei suoi pezzi per completare la colonna sonora de "I due lati della cosa". Mi ero riservato di parlare di questo mediometraggio più avanti, magari dopo averne pubblicato su youtube almeno il trailer; ma la mail di Christian, che è associata a questo lavoro, ma solo in parte, mi ha fatto cambiare idea.
E' opportuna, però, una breve premessa.
Il 2 dicembre 2004 abbiamo avuto il piacere (diciamo pure l'onore - non so quante altre volte mi/ci capiterà una cosa del genere) di presentare un mediometraggio, in questo caso "I due lati della cosa", all'interno della Multisala King di Lonato (Bs) in una "vera" sala cinematografica da 450 posti, tra l'altro gremita fino all'orlo. Pochi sanno che il film fu realizzato "su commissione", nel senso che mi misi a pensarlo, a scriverlo e a girarlo perché l'amico Matteo Saradini mi chiese di realizzare qualcosa di breve e leggero, che stemperasse gli animi, per fare da traino al suo atteso lungometraggio "Brescia uccide" (film su cui mi riservo di tornare), che veniva presentato proprio il 2 dicembre.
Christian ha pensato di "passare in moviola" i ricordi offuscati di quella sera (ormai inesorabilmente, e un po' tristemente, lontana), di metterli per iscritto e di regalarceli. Gli sono riconoscente per questo (non ho nemmeno una fotografia di quell'evento), soprattutto perché credo di aver condiviso con lui, seppur per motivi diversi, la sensazione (la convinzione?) che quella serata abbia rappresentato per molti di noi un momento importante, un momento di cesura, di cambiamento, dal quale sarebbe iniziato qualcosa di diverso, non solo dal punto di vista universitario e professionale, ma anche... come dire... umano. Avete cinque minuti? Andate a riascoltarvi The end of the innocence di Don Henley (un capolavoro assoluto), e capirete meglio di che sensazione sto parlando. Non vado oltre per non togliere spazio alle parole di Christian.
Vi basti sapere che la Baedogno Films non si è ancora totalmente ripresa da quella serata. Quell'"in attesa di tempi migliori", che leggete nell'intestazione, ha forse avuto origine da lì.

Quello che ci accade rimane in qualche modo impresso, scolpito nel tempo, alla stessa maniera delle immagini che ci regala il cinema? Credo che la risposta sia no. Motivo per cui vorremmo tutti quanti lasciare un segno.
Questo è uno dei tanti.
Allora, è il 2 dicembre. Siamo nel 2004.
Ho lasciato Brescia, per sempre. Non potevo fare altrimenti. Qualcuno non ce l’ha fatta, se ne è innamorato, prenderà persino la residenza.
Ricordo che sono passato a prenderti, ma dove esattamente? Di certo sono partito all’ora in cui dovevo essere già arrivato sul posto per l’appuntamento.
Di quello che mi passa in mente mi risulta difficile passare in moviola e cucire i fotogrammi senza “disturbi” immaginifici (il che è come citare La veridicità del Ricordo), ma ci proverò. Siamo alla scena successiva. Però non si vede un granchè.
Nebbia, un inferno di nebbia. Di quella pericolosa. La sera della prima del nuovo film di Bedogna, "I due lati della cosa", ci perdiamo in una fitta marea di nebbia. Strade Perdute. “Funny How Secrets Travel…I’d start to believe…If I were to Bleed…”. A momenti guido con la testa fuori dal finestrino (no, quello era in The Blues Brothers). Autostrada A4, uscita Desenzano, direzione Castiglione delle Stiviere. Eccoci, Multisala King. Questa cittadina si chiama Lonato.
Non so come, ma ne veniamo fuori, dopo una serie di inversioni di marcia e stradine immerse nel nulla della campagna. Roba da finir secchi in un fosso. Ho l’impressione che fossimo esasperati, soprattutto tu.
Questa sera c’è anche l’atteso primo spettacolo di "Brescia Uccide" di Matteo Saradini, ma io (anzi, noi) siamo lì principalmente per Vittorio. Mi ha chiesto di inserire tre brevi sequenze di alcune mie canzoni nella colonna sonora del suo film. Una di queste doveva essere particolarmente insulsa e “da stronzi”.
Nonostante tutto siamo persino in anticipo. Parcheggiamo e restiamo a lungo in auto. Fuori fa freddo e c’è molta umidità. Ci guardiamo negli occhi, a volte, e parliamo poco.
Rifletterò a lungo sul fatto che quella sera diversi di noi avessero il cuore letteralmente diviso in due.
Eccolo Vittorio! Scendiamo dal’auto. Impeccabile, ci accoglie ringraziando timidamente, un po’ impacciato. Ha un’aria umile, che è in assoluto il miglior atteggiamento che potrebbe mai possedere un artista valido. (ci sono anche i pòer màrter, quelli che vanno soltanto cercando consensi).
Pian piano la nostra gente arriva, tutti eleganti e sorridenti come in una Premiere ad Hollywood. Toh guarda, c’è anche chi cerca consensi. Pacche sulle spalle, risate, tormentoni, qualche “Castelloooo” urlato a squarciagola e altro.
Finalmente la magia. Il film comincia. Una piccola favola, semplice quanto godibile e divertente (ricordo la scena di Scalì con gli stivaletti che fanno cik ciek cik ciek; Vittorio tempo dopo mi disse quanto era impazzito in post produzione per rendere perfetta la sonorizzazione, lagnandosi delle sfumatore di un lavoro minuzioso che i più probabilmente non avevano colto).
Passa la mia musica e la mia brevissima comparsata nella scena della palestra. In quel momento ti volti e mi sorridi. E’ come se mi avessi fatto un piccolo regalo.
Partecipiamo alla gioia del regista che si merita gli applausi della platea.

L'autore di questo testo è Christian Ryder, compositore, musicista, regista di cortometraggi e amico. Non perdete l'occasione per dare un'occhiata al myspace del suo gruppo, i TourDeForce, e al loro canale youtube.