Ora tocca al Puma, co-protagonista (a fianco di Sin Conn) di uno dei prodotti più controversi della storia BF, Imago Daemonis (2000), spesso snobbato dal pubblico in quanto troppo distante dallo stile allegro e scanzonato dei lavori precedenti, ma di fondamentale importanza per quanto riguarda il progresso tecnico della compagnia.
Lo scritto del Puma, definito da lui stesso, con eccessiva modestia, uno scarabocchio privo di significato, ripercorre con ironia la travagliatissima lavorazione di Imago Daemonis, caratterizzata (ma è una costante, nelle produzioni BF) da disguidi tecnici inspiegabili (in quest'occasione è forse il caso di definirli diabolici) e da continui rifacimenti che ne hanno martoriato il pur valido progetto originale.
Non saprei dire esattamente quanto tempo sia passato da quando Bud mi ha convinto, e poi coinvolto, nelle riprese di “Imago Demonis”, ma certamente gli anni non mi hanno fatto dimenticare la bella esperienza… Calarmi nei panni di un demoniaco priore non è stato facile e, forse, non ho saputo neppure essere all’altezza delle aspettative del sommo regista. Comunque sia andata, ho cercato di fare la mia parte al meglio. Mi piace raccontare un po’ di backstage, a mio parere molto curioso. L’abito di scena era lo stesso usato da G. Taboni (nel precedente lavoro Drillers - smartellatori (1999), ndr), un saio probabilmente artigianale taglia 9856 (mi veniva un po’ largo), poi si aggiunge la mia incapacità a rimanere serio nel dover affrontare la recitazione in latino “Satanas veniat…” (la formula per permettere al diavolo di incarnarsi in lui, che il doppiaggio rese molto simile al bresciano "satanas svegliét, ndr) davanti ad uno specchio e ad una candela accesa, per non parlare poi dei miei occhi assatanati, più rossi del sangue e della Ferrari.
Indossa il saio "taglia 9856" (era largo persino a lui) riciclato
in Imago Daemonis (2000) e indossato dal Puma.
A ciò si aggiungono le riprese effettuate di notte, dopo un concerto nella mitica piazzetta S. Pietro a Chiari (se qualcuno sa dove è, di certo non la può confondere con quella in Vaticano) nello spazio compreso tra le Chiese di S. Pietro e S. Maria a Chiari. In quell’occasione ho fatto pure il tecnico luci… non saprei con che risultati.
Un estratto di Imago Daemonis (2000) interpretato dal Puma. Da far venire i brividi...
Ma se mi chiedete quale è stata la scena culminante non ho dubbi: quella girata a pochi passi dal garage del sommo regista. Una scena che per la sua intensità emotiva e per gli effetti speciali rimane nella storia, da Oscar del Cinema! (con grande gentilezza qui il Puma omette di sottolineare che dovette trascorrere circa tre ore sdraiato per terra al gelo - era dicembre inoltrato - per realizzare un effetto speciale poi malriuscito ed eliminato dal montato definitivo... le scuse sono ancora valide dopo... otto anni?)
A Bud gli Auguri per una brillante carriera! Lunga vita alla BF!
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