venerdì 4 dicembre 2009

La BF alla fiera "Famiglia in Festa"

Salve a tutti!
Vi comunico che da sabato 5 dicembre a domenica 13 dicembre 2009 saremo "ospiti" dello stand dell'associazione culturale "Nuova Impronta" presso la fiera Famiglia in Festa di Brescia, dove gli attori dello spettacolo "Chi non ha paura della fine" (cui partecipa anche la BF per la parte "filmica") intratterano il pubblico con giochi e sketch.
Saranno inoltre in preventita presso lo stand i biglietti per la seconda replica dello spettacolo, che si terrà il 13 dicembre presso il Teatro Santa Giulia di Brescia.
Vi aspettiamo numerosi!

La manifestazione avrà luogo presso il polo fieristico Brixia Expo, a due passi dall'uscita di Brescia Ovest dell'autostrada A4, e facilmente raggiungibile per mezzo delle tangenziali sud e ovest.

lunedì 30 novembre 2009

"Chi non ha paura della fine" - 3

Ciao a tutti. Per farmi perdonare delle diverse settimane di silenzio vi regalo il teaser trailer di "Chi non ha paura della fine". Prossime date del "musical-filmico-teatrale" di Matteo Treccani (filmati diretti del sottoscritto e musiche di Claudio Smussi): 5 dicembre presso la Fiera Brixia Expo (ovviamente a Brescia, zona A4-Brescia Ovest) e 13 dicembre presso il Teatro Santa Giulia (sempre a Brescia, villaggio Prealpino).
Buona visione.


domenica 8 novembre 2009

"Chi non ha paura della fine" - 2

Bilancio della rappresentazione di sabato?
Tutto sommato positivo, lo spettacolo è "filato via" abbastanza liscio; i video (nonostante alcuni disguidi tecnici durante le proiezioni, di cui mi rammarico non poco) altrettanto. Per come si era messa la giornata, tra l'altro (problemi tecnici di tutti i tipi, che non sto a elencare per non annoiarvi), è quasi un miracolo se alla fine il cortometraggio siamo riusciti a proiettarlo; c'è stato un momento in cui veramente ho pensato di "eclissarmi", di "scomparire", lasciando il povero Matteo Treccani nella disperazione, ma poi mi è venuta in aiuto Silvia Cascio, il cui veloce portatile mi ha permesso di creare a tempo record un file di formato buono per la proiezione.

In attesa di parlarvi approfonditamente del cortometraggio (che per il gran lavoro fatto in sede di produzione, ripresa e post-produzione merita diversi post), vi sottopongo il bell'articolo scritto dal giornalista Simone Tonelli (che era presente in sala) e pubblicato sul Giornale di Brescia martedì scorso. Fin troppo lusinghiere le parole dedicate al cortometraggio...

A presto!

sabato 31 ottobre 2009

"Chi non ha paura della fine" - 1

Salve a tutti!
Vi segnalo, con grave ritardo, che stasera alle ore 20.45 presso il Teatro Santa Giulia di Brescia, si terrà lo spettacolo-musical "Chi non ha paura della fine" di Matteo Treccani, al cui interno verrà proiettato un mio cortometraggio di circa 15 minuti (produzione-aiuto regia di Silvia Albertini e musiche di Claudio Smussi).
Ovviamente siete tutti invitati e benvenuti.

Il teatro di trova presso il Villaggio Prealpino di Brescia (via Quinta; si accede da via Triumplina).


Visualizzazione ingrandita della mappa

L'ingresso costa 7 euro (5 euro se lo "prenotate" contattando la produzione, ma affrettatevi perché c'è pochissimo tempo).

Per maggiori informazioni:
http://www.lanuovaimpronta.net/

lunedì 19 ottobre 2009

Buon compleanno! (al Blog e a Drillers!)

Mi sono accorto che pochi giorni fa questo blog ha compiuto un anno! Che dire... grazie a coloro che lo alimentano e lo sostengono con gli interventi e le visite (poche ma buone).

Al primo anniversario del blog corrisponde anche un altro anniversario (di cui mi ero totalmente scordato): quello di Drillers - Smartellatori, l'unico lungometraggio della produzione BF (53 minuti di durata), che fu completato nell'estate del 1999, dopo la solita, tribolatissima lavorazione.
Sceneggiatura dei collaudati Sin Conn e Bud Baedogno (partorita sui banchi del liceo durante le interrogazioni di latino o inglese); interpretazione della mitica coppia DelSintagma/Conn (che grazie a questo film ragiungerà l'apice della sua popolarità); riprese effettuate in digitale con la splendida Panasonic NV-DX100 a 3ccd (che non c'entra nulla con la più recente DVX100).
L'inseguimento tra i protagonisti Cassiodoro e Teopompo e i perfidi poliziotti cap. Marino Marini (Marino M.) e comm. Salvatore Colosimo (Francesco B.) è una delle scene più divertenti del film. Di Sin Conn l'idea di utilizzare frutta e verdura come armi di difesa...



Qualche curiosità:

- nella scena dell'inseguimento (e in una scena precedente) compare il fratello di Sin Conn, Jim Conn; in entrambi i casi il comm. Colosimo gli "confisca" un mezzo di trasporto;

- la scena dei titoli di testa del film è una delle primissime clip della storia BF montata al computer (con la storica scheda AV-Master della Fast);

- il restante 99% del montaggio del film è eseguito in analogico, senza alcun tipo di mixer o centraline, su nastri S-VHS;

- l'audio è invece editato in digitale (con il software WaveLab della Steinberg) e poi risincronizzato con il video al momento della registrazione del master (anch'esso in S-VHS): un processo innovativo che garantisce, con la minima spesa, una qualità di missaggio semiprofessionale;

- a missaggio effettuato, l'audio viene sottoposto ad un'elaborazione pseudo-multicanale definita BedoSorround (in pratica il canale sinistro del segnale Stereo viene utilizzato per dialoghi e musica, mentre il destro viene dedicato agli effetti; l'unico problema è che lo spettatore, per una visione ottimale, è costretto a posizionarsi a metà strada tra i due diffusori, orientandoli verso di sè);

- le musiche di Drillers - Smartellatori (canzoni a parte) sono state composte dal sottoscritto;

- il film viene proiettato in prima visione al Liceo Scientifico di Rovato nel giugno 1999 (con un sistema di diffusori audio BedoSorround compatibili), ottenendo apprezzamenti unanimi e garantendo alla BF una popolarità insperata;

- nel 2003 Giulio Nicolis monta un interessantissimo backstage delle riprese di Drillers - Smartellatori (sfruttando appieno gli archivi BF), incluso nella versione definitiva del DVD del film.

lunedì 12 ottobre 2009

"Impressiones videographicae non manent"

Avevo già anticipato qualcosa sulla videoinstallazione che ho esposto durante la "Notte bianca". L'ho intitolata provocatoriamente "Impressiones videographicae non manent" (il corrispettivo "video", al negativo, di "scripta manent" - se lo legge la mia prof. di latino, oltre a bocciarmi, mi dà una mano di botte), una riflessione sulla fragilità e sulla scarsa affidabilità dei supporti video (in particolare di quelli più moderni). Dividendo lo schermo in tre parti, ho cercato di ricostruire gli effetti "distruttivi" che una cattiva conservazione può causare su supporti video "domestici" (rispettivamente la pellicola Super8 -anni '70 '80-, il nastro VHS -anni '80 '90- e il disco dvd-video -anni 2000). A fianco del filmato, proiettato su un muro bianco, ho collocato una bacheca che illustrava la storia di questi tre importanti formati, cercando di evidenziare quanto la loro "modernità" tecnologica sia inversamente proporzionale all'affidabilità e alla facilità di conservazione.

Potrei dilungarmi nella spiegazione, ma credo sia più semplice mostrarvi un frammento del filmato.
Colgo l'occasione per ringraziare Christian Ryder, collaboratore della BF già dal 2003, che oltre ad essersi prestato come attore per questo filmato, ne ha anche firmato la splendida "colonna sonora" (si tratta della Title Track del nuovo album dei Tour de Force, Colours in Life).
Buona visione e... buon ascolto.


Notte bianca a Brescia - 3

Incredibile successo di pubblico per la Notte bianca di Brescia del 3 ottobre, e in particolare per la mostra GAC "La vita moderna" (ospitata da Palazzo Martinengo), che ha visto un'affluenza di visitatori quasi da primato. Basti pensare che all'una e mezza di notte la gente veniva ancora fatta entrare a scaglioni per non intasare le sale del palazzo, e che l'uscita di piazza del Foro (anche a causa degli spettacoli in corso) era praticamente tappata...
Grazie a coloro che, con la loro presenza, hanno impreziosito questa serata, ed in particolare alle vecchie glorie BF che sono venute a trovarmi; fa sempre piacere.
Allego un paio di fotografie, scusandomi per la pessima qualità.

La sala che ospitava la mia videoinstallazione
(per motivi impiantistico-ignoti è stato impossibile spegnere completamente le luci).



La folla nel giardino di Palazzo Martinengo (la foto non dà l'idea della reale affluenza).


La sala con i quadri di Francesco Crespi (che ad un certo punto della serata ha riempito
la sala di teli, pennelli e vernici ed esposto un cartello con scritto:
"Cercasi xsona stanca che si riposi un po', da ritrarre. Circa 30 minuti del barbiere".

mercoledì 30 settembre 2009

Notte Bianca a Brescia - 2

Rinnovandovi l'invito per la serata (e nottata) del 3 ottobre, riporto il comunicato del comune di Brescia relativo alla "Notte Bianca". Vi aspetto!

La Notte Bianca dell’Arte e della Cultura 2009
Fa’ che non sia sublime l’opera in sé ma che lo diventi attraverso il tuo sguardo emozionato e ricco di stupore

Notte Bianca: notte di rumori, di luci e di colori, notte di bellezza, di arte e di passioni, notte di cultura e di spettacolo, notte di vita e di esperienze
Notte Bianca: notte di rumori, di luci e di colori, notte di bellezza, di arte e di passioni, notte di cultura e di spettacolo, notte di vita e di esperienze da condividere con gli amici e con il prossimo che in questa notte ci tende la mano, in un interscambio continuo che vuole far dialogare generazioni, nazionalità e punti di vista, per un confronto che sappia far crescere.

Notte Bianca: una notte internazionale, che collega Brescia – unica città italiana, e unica città europea non capitale di stato – a Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Madrid, Riga, La Valletta, Tel Aviv, Lisbona, Toronto e Miami.

Notte Bianca: una notte il cui filo conduttore si snoda attorno alle diverse forme dell’arte, in un percorso che attraversa la città, i suoi monumenti e le sue piazze, e che spazia dall’arte antica a quella medievale, da quella moderna a quella contemporanea, all’insegna di una contaminazione culturale assoluta e profondissima, per rileggere il volto di Brescia in modo nuovo e sorprendente.

Notte Bianca: una notte che viaggia sui quattro temi della luce, del tempo, della parola e della vita moderna, a creare quattro zone distinte in un passaggio continuo di sensazioni e impressioni, di suoni e di colori, attraverso i luoghi dell’arte e della storia bresciana.

Per approfondimenti consultate il sito: www.nottebiancabrescia.it

(fonte: www.comune.brescia.it)

domenica 27 settembre 2009

Gruppo GAC alla Notte Bianca di Brescia

Vi segnalo (un po' in ritardo, per la verità) che sabato 3 ottobre, durante la "Notte bianca" di Brescia si terrà un'esposizione del gruppo di pseudo-artisti GAC (di cui immodestamente faccio parte, e dunque parteciperò pure io) presso Palazzo Martinengo (storica sede delle mostre bresciane, di fronte al tempio capitolino di via Musei).

Ad essere sincero non so ancora, precisamente, che cosa esporrò.
Se avrò il tempo di dedicarmici proporrò una video-riflessione sull'"immaterialità dei ricordi nel mondo contemporaneo"... Solito tema astruso del Baedogno post-periodo deficioso, penserete? No, niente di tutto ciò... vi spiego tutto con una battuta (sacrosanta) di Beppe Grillo: "Un libro di Leonardo lo si legge benissimo ancora oggi, un file conservato su una cartuccia dei primi anni '90 è diventato illeggibile perché non esiste più il drive per decodificarlo". La mia intenzione sarebbe quella di estendere questo discorso alla fotografia e al video (un tempo conservavamo negativi, stampe positive e nastri; oggi salviamo su hard disk, cd-rom o dvd- rom, tutte tecnologie di comprovata inaffidabilità). Vorrei tradurre in video il concetto in base al quale i nostri ricordi (la nostra vita?), al tempo attuale, sono affidati non più a supporti analogici (sensibili), ma a labili, immateriali sequenze di bit, indecifrabili senza la giusta interfaccia. (Interfaccia... altro termine su cui sarebbe il caso di riflettere...).

Un hard-disk nelle sue varie componenti

Ok, bando alle ciance.
La mostra verrà inaugurata alle 19.30 presso la caffetteria di Palazzo Martinengo, e rimarrà aperta fino alle 2 di notte. Tutta la città pullulerà di eventi e manifestazioni culturali (più o meno) interessanti. Piazza del Foro, attigua al Palazzo, ospiterà tra le altre cose, in tarda serata, anche un concerto di Maya e di Francesco Renga.
Per maggiori informazioni vi rimando al sito della Notte Bianca.
Mi raccomando, vi aspettiamo numerosi!

Il tempio Capitolino di Brescia (Piazza del Foro)

martedì 22 settembre 2009

Signalis de Fumos

Sabato pomeriggio sono riuscito a fare una "puntatina" al Milano Film Festival, per assistere alla proiezione di alcuni cortometraggi in concorso (quelli del gruppo F).
Solito piacevole fermento giovanile all'esterno del Piccolo Teatro di Milano, solito affollamento caotico all'interno. Un piccolo appunto: è molto fastidioso che le porte della sala vengano continuamente aperte durante la proiezione per far entrare gli spettatori in ritardo, e che le maschere seguitino ad accompagnarli al proprio posto continuando ad accendere e spegnere altrettanto fastidiose torcette bianche. Arrivano in ritardo: s'arrangino a trovarsi il posto, oppure si siedano nel primo posto libero, senza disturbare gli altri... Vabbè, soprassediamo.

Un fotogramma di Signalis (fonte: www.milanofilmfestival.it)

Cortometraggi visti:

Regila / On Leave
di Asaf Saban, Israele, 2009, 15'

Girato con mano sapiente, narra la storia del "ritorno a casa dalla guerra" di un giovane soldato, la cui famiglia non riesce ad interpretare il comportamento apparentemente distaccato. Il finale è spiazzante e "fastidioso", ma efficace. Com'è efficace il tentativo del trentenne regista israeliano di rivisitare "The myth of coming home, especially from a war zone", evitando i cliches del genere.
Voto: 8


Corredores de verano / Summer Runners
di Ana Guevara e Leticia Jorge, Uruguay, 2008, 14'

Storiella estiva di giochi proto-amorosi tra ragazzini di periferia. Sinceramente non c'ho trovato nulla di interessante; se non la riuscita ambientazione suburbana (anche la copia utilizzata per la proiezione, probabilmente di origine analogica, non aiutava certo ad apprezzarne la fotografia).
Voto: 5


Signalis
di Adrian Flückiger, Svizzera, 2008, 5'

Divertentissimo filmetto d'animazione girato in stop motion (con oggetti di plastilina) da un mio coetaneo svizzero. La storia è quella di un topolino che vive in una casa a tre piani, la cui vità è scandita dal noioso lavoro di accendere e spegnere luci rosse, gialle e verdi (la ripetitività dell'operazione s'interrompe soltanto nelle ore notturne, quando è la sola luce gialla ad essere in funzione, comandata da un automatismo intermittente, e il topolino può finalmente riposarsi). Sì, avete capito bene: il topolino vive all'interno di un semaforo, ed è responsabile in "prima persona" dell'accensione e dello spegnimento delle luci.
Un bel giorno, però, qualcosa va storto: il topolino (in seguito ad una serie di eventi fortuiti) dimentica acceso il "verde" e scatena un incidente che provoca la rottura del vetro del semaforo. Ma ciò gli consente di evadere dalla sua prigione quotidiana, scoprendo un modo tutto nuovo.
Geniale.
Voto: 8,5


Unknown Unknown(s)
di Mark Boswell, USA, 2009, 13'

Confuso "divertissement" sul tema dell'ecosostenibilità, pieno zeppo di omaggi al noir classico americano (con alcuni spezzoni di film hollywoodiani che vengono proposti con sottotitoli ironicamente "attualizzati") e alla nouvelle vague francese (con un sosia di Jean Paul Belmondo che vaga per un mondo virato in blu).
Sinceramente l'ho capito solo in parte: c'è troppa carne al fuoco perché sia realmente fruibile (soprattutto dallo spettatore medio). Però il montaggio è veramente, veramente, veramente interessante.
Voto: 7


Das Mädchen mit den gelben Strümpfen / The Girl with the Yellow Stockings
di Grzegorz Muskala, Germania, 2008, 6'

Storiella alla "cane e gatto" tra un ragazzo che chiede ripetutamente ad una ragazza di sposarla. E lei sembra provare un piacere sadico nel dirgli di no, per poi rivolgersi a lui dicendo "Chiedimelo ancora".
Bah... che dire... ben girato, buoni dialoghi, piacevole a vedersi. Forse piacerà alle ragazze. A me non ha lasciato nulla.
Voto: 4,5


Un'altra volta
di Piero Messina, Italia, 2008, 9'

Storia di due anziani che hanno deciso di stare insieme (senza, però, convivere) e si ritrovano quotidianamente al centro diurno del loro quartiere.
Piccolo particolare: non è un cortometraggio. Semmai è un documentario; però è girato coi piedi, senza la minima cura per nulla. E' un po' triste trovarsi 'sta roba in un festival internazionale, soprattutto per chi (magari) s'è fatto il sederino per mesi (tipo il regista di Signalis) per confezionare un prodotto tecnicamente valido.
Nonostante ciò, la visione è piacevole.
Voto: 6


Bilancio della proiezione: tutto sommato ne valeva la pena, anche se l'unico cortometraggio di cui parlerò in giro sarà sicuramente Signalis.

martedì 15 settembre 2009

Digitale Extra-Terrestre

Apprendo dal sito di Digital sat che all'IBC di Amsterdam (importante fiera internazionale dedicata al broadcasting), un'azienda ha presentato un decoder basato sullo standard DVB-T2 (il successore del DVB-T, ovvero l'attuale standard di trasmissione del segnale televisivo digitale terrestre, quello che utilizziamo quitidianamente per vedere la tv digitale via antenna). Il nuovo standard promette prestazioni decisamente migliori rispetto al precedente, e dovrebbe garantire una migliore ricezione del segnale a parità di bit-rate (particolarmente utile per i segnali HD).


E voi direte: "Bello, ma che ce ne importa?".
Bah, ce ne importa abbastanza, perché il nuovo segnale (che prima o poi le tv europee adotteranno - in Italia sicuramente con grande ritardo, dato la nostra fisiologica lentezza su qualsiasi progresso tecnologico, ma in Gran Bretagna tra non molto, dato che, come riportato da Digital Sat, "Pace ha lavorato negli ultimi mesi a fianco dei tecnici della BBC [...] in modo da essere presenti sul mercato con un ricevitore in tempo per i Mondiali di Calcio in Sud Africa") è totalmente incompatibile con i decoder DVB-T attuali, quelli che il presidente Berlusconi ci ha caldamente "incentivato" ad acquistare.
Ergo, una volta che il nuovo standard entrerà "a regime" dovremo obbligatoriamente acquistare un nuovo decoder DVB-T2 (fortunatamente retro-compatibile con il segnale DVB-T), e i vecchi decoder DVB-T (compresi i rari DVB-T HD) finiranno in discarica.

Per approfondire la complessa questione, vi rimando a questo interessante topic sul forum di Av Magazine.

sabato 12 settembre 2009

Top Audio-Video

Segnalo a tutti gli appassionati di audio-video (soprattutto di audio, in realtà) l'evento annuale "Top Audio Video", giunto alla 22a edizione, che avrà luogo dal 17 al 20 settembre presso l'Atahotel Quark di Via Lampedusa, a Milano.


Si tratta di un'enorme esposizione di apparecchiature audio-video di produttori piccoli e grandi, con seminari, workshop, concerti, dimostrazioni di impianti e molto altro. Vi sono pure gli stand di riviste specializzate come AVMagazine o AF Digitale. Io ci sono andato diverse volte, e devo dire che, tutto sommato, ne vale la pena, anche perché l'ingresso è assolutamente gratuito, a patto di scaricarsi e stamparsi l'"invito".

Raggiungere l'Atahotel Quark non è difficile: a Milano, prendete la metro linea 2 (verde) fino alla stazione di Famagosta; da qui un bus navetta vi porterà (gratuitamente, ogni mezz'ora) fino all'ingresso dell'hotel.
Un consiglio: lasciate a casa le vostre mogli/amichette/amanti/fidanzate, potrebbero stufarsi da morire.

giovedì 10 settembre 2009

Il concorrente-parente ha urlato "deeeng"

Poche persone, al di fuori dei miei parenti più stretti, sanno che da piccolo giocavo a "fare" il presentatore.
Al termine di pranzi o cene di famiglia costringevo tutti i presenti a rispondere a decine, centinaia, migliaia di domande, urlando e incavolandomi brutalmente se si mostravano disinteressati o se per tre secondi facevano i cavoli propri.
Cominciai con il Rischiatutto (qualcuno, in famiglia, aveva l'edizione "in scatola" anni '70 - dev'esserci ancora in cantina). Poi scoprii il Trivial Pursuit e mi misi a giocare al Rischiatutto con le domande del Trivial (anche perché il Rischiatutto anni '70 che usavo proponeva questioni di grande attualità del tipo: Qual è il treno veloce che collega Milano e Roma? Risposta: Il Settebello; oppure: Quanti campionati del mondo di calcio ha vinto l'Italia? Risposta: 2).
Poi inventai un gioco "mio", che si chiamava "Il mascherato" (utilizzavo sempre le domande del Trivial), di cui non ricordo per niente le regole (forse perché non c'erano); ricordo soltanto che il vincitore doveva indossare una maschera nera, e che i concorrenti erano costretti ad ascoltare una sigla registrata da me (su un'audiocassetta) dove cantavo a squarciagola motivetti sconnessi.
Poi mi regalarono il quizzettone, che di bello aveva i pulsanti colorati elettronici (mi sembra sei) che venivano assegnati ad ogni giocatore per prenotare la propria risposta (che innovazione; prima costringevo i concorrenti-parenti ad urlare "deeeng" mimando la pressione di un inesistente bottone).

Poi diventai grande e tutto finì. O, meglio, i miei interessi mutarono; cominciai a capire che, piuttosto che il presentatore, preferivo fare il "cantastorie". In quello stesso periodo, più o meno casualmente, si concluse pure "Telemike", forse l'ultimo grande "quiz" televisivo italiano di stampo tradizionale. E il suo presentatore cominciò a perdere posizioni nella classifica dei miei miti. Ma, anche se nel frattempo veniva "superato" da Peter Sellers, Wim Wenders o Fabrizio Ravanelli, non cessava di destare in me simpatia e ammirazione, forse per quella sua capacità di ammettere i propri limiti (dopo l'ennesima gaffe: "Lo sapete che sono ignorante..."; "Avete ragione voi...") che me lo faceva sentire "amico".
Dunque addio, amico. E grazie.


martedì 31 marzo 2009

Cara, vecchia, gloriosa Canon...

Mi è capitato quasi per caso, qualche giorno fa, di vedere il documentario Frank Gehry - Creatore di sogni, uno degli ultimi lavori del grandissimo e simpaticissimo regista (e attore) Sidney Pollack, purtroppo scomparso da poco.

La Walt Disney Concert Hall, una delle creazioni più celebri di Frank Gehry.


Non voglio parlare del film in sé, tra l'altro molto bello, ma del "sistema" utilizzato per le riprese.
Di cosa si è servito Pollack (spesso in campo personalmente, macchina da presa alla mano) per seguire in modo "sportivo e leggero" l'operato dell'amico Gehry? Una camera digitale, ovvio? Che camera? Premetto che è stato girato nel 2006...
Dunque... HD? Sony Z1? No. Fx-1? Panasonic Xvx-200? No. Canon XL-h1? No. E allora, cosa? HD no? SD? SD... La solita Pd-150? No. XL-2? No. 'Na misera Panasonic DVX100? No. E allora?
La XM-1! La Canon XM-1... Una gloriosa Canon XM-1!
Lo stesso modello di camera, insomma, che ha accompagnato la BF dal 2002 (Eddy Lamendi's Story) a oggi (sostituendo l'altrettanto gloriosa, Panasonic NV-DX100 - per certi versi la prima, insieme alla Sony Vx-1000, vera palmare Mini-Dv 3CCD realmente fruibile), e che ha dato il meglio di sè, forse, in Idiozia e Sogno (grazie anche a Giulio Nicolis), tant'è che c'è ancora gente (dopo sei anni!!!) che quando vede la scena finale di "Idiozia" mi chiede con che camera l'ho girato e quando rispondo "XM-1" si mette a ghignare e non mi crede...
Insomma... fa strano vedere Sidney con in mano la XM-1... però rende orgoliosi...

Frank Gehry e Sidney Pollack in un fotogramma del film. Cos'ha in mano Sidney?

Breve Off-Topic: in America, per motivi ignoti, la XM-1 si chiama GL-1, come un vecchio allestimento delle vetture Volkswagen. Le vere, vecchie, care, spigolose Golf (come la meravigliosa e indistruttibile Golf 2 dell'84 di Sin Conn - tristemente rottamata a favore di un plasticoso trattorino Seat Ibiza) si chiamavano CL, versione dei poveri, e GL, versione nobile (che forse in più aveva i poggiatesta, il sedile sdoppiato e il contagiri)... che nostalgia... basti dire che oggi a Wolfsburg per fare una GTI decente devono copiare le tecnologie Lancia di trent'anni fa e, per sentirsi importanti, devono fare il verso alla Mercedes e le Golf le chiamano Comfortline, Sportline, Figoline, Tamarroline, Ciccioline... E Ferry Porsche si rivolta nella tomba...

sabato 28 marzo 2009

Ci siamo ancora...

Un interminabile (e imperdonabile) mese di silenzio... E le visite al sito (già poche) si sono ulteriormente ridotte... Chiediamo scusa a tutti voi, con la promessa che d'ora innanzi cercheremo di essere più "puntuali"...

Nessuna novità di rilievo in ambito BF; la mostra "Gratis" procede bene (a proposito, avete ancora poco più di una settimana per venire a visitarla), a parte qualche piccolo problema tecnico ora risolto. Ho in programma un piccolo video dimostrativo dei miei "manichini parlanti", per far fare due risate anche a coloro che non sono riusciti a passare...

Rimanete sintonizzati.
A presto!

venerdì 27 febbraio 2009

Bf Show: La prima puntata!

Ecco a voi la prima, attesissma puntata del BF show! Enjoy!


Al via il BF SHOW!!!

Parte oggi un nuovo progetto BF, ma non si tratta di un cortometraggio, né di una videoinstallazione. E' una trasmissione simil-televisiva (settore in cui mancavamo dal 1994, ovvero dai tempi de I mondiali secondo Guabed) dedicata allo spettacolo e all'intrattenimento, che andrà su questo blog con cadenza settimanale. Ad impreziosirla saranno ospiti importanti del panorama cinematografico contemporaneo, che ci parleranno dei loro progetti professionali.
Ma lasciate che sia il presentatore Silvio Nicolis a parlarvene.



Stasera avremo l'onore di ospitare l'attrice Giulia Cascio, prossimamente nelle sale cinematografiche con il film "Facciamo merenda". Rimanete sintonizzati, mancano solo una manciata di ore!!!

"Gratis!" su exibart

Solo per segnalarvi che siamo linkati sull'importante sito Exibart a questo indirizzo:
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=67644
Alla prossima! Vi aspettiamo numerosi al Castello di Brescia!

martedì 24 febbraio 2009

Inaugurazione "Gratis!"

Ciao a tutti! Pubblico (finalmente!) qualche fotina dell'inaugurazione della mostra "Gratis!". Vi ricordo: fino al 5 aprile al Grande Miglio del Castello di Brescia; tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 9.30 alle 17.00.

Esterno del Castello di Brescia con lo striscione di "Gratis!"


Le autorità durante l'inaugurazione (Cavalli, don Marco Mori Mons. Monari, Paroli e lo stakanovista Agnetti)


Un momento dell'inaugurazione, con il totem di "Gratis!" in primo piano.


Paolo Bolpagni durante la mini-visita guidata con le autorità.


L'ingresso della mostra e due dei manichini da me realizzati...


Pietro Pomponazzi in un inquietantissimo "colloquio con se stesso".


Uno "scorcio" della mostra, ad inaugurazione finita...


L'esterno del Grande Miglio a serata inoltrata (chi è che s'affaccia?)


Ciò che offriva Brescia venerdì sera... vi spiace non essere venuti, vero?

A presto

domenica 22 febbraio 2009

"Gratis!" al via...

Ok! Fatto!
Inaugurazione ok! (E' andata benissimo, meglio delle aspettative; erano presenti tutte le autorità invitate - presidente della Provincia, vescovo Munari e pure il sindaco Paroli, anche se in ritardo; più i vari assessori di cui non ricordo il nome, ovviamente).
Mostra iniziata! Al Grande Miglio del Castello di Brescia, tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 9.30 alle 17.00. Ingresso libero!

In attesa di avere qualche foto decente da pubblicare (come avete visto mi sono limitato ad un totale del Castello con lo striscione della mostra), vi rendo partecipi (qualora non ve ne siate già preoccupati di persona) di cosa ha detto la stampa (nell'ordine: Giornale di Brescia / Bresciaoggi / Avvenire).

A presto le fotografie dell'inaugurazione! Rimanete sintonizzati!

mercoledì 18 febbraio 2009

Invito a "Gratis!"

L'umanità è invitata. Vi aspettiamo numerosi!

martedì 17 febbraio 2009

Gratis - 3

Ok, ci siamo!
Venerdì alle 15 al Grande Miglio del Castello di Brescia (spazio espositivo attiguo al Museo del Risorgimento - allego piantina qui sotto) verrà inaugurata la mostra "Gratis!" del gruppo "Giovane arte contemporanea".
Saranno presenti (salvo imprevisti dell'ultim'ora) il sindaco di Brescia Adriano Paroli, il presidente della provincia Alberto Cavalli e il vescovo di Brescia Mons. Luciano Monari. Seguirà momento di convivialità per tutti.

Che dire... il posto è splendido... sia all'esterno (guardate qui o qui), che all'interno (come ho già detto, lo spazio è praticamente attiguo al museo del risorgimento).
A cinque metri dal capolavoro di Francesco Hayez "I profughi di Parga"...


c'è la videoinstallazione di Baedogno...
... il che può suonare improbabile, fuori luogo, grottesco, ma comunque mi inorgoglisce non poco...
Che dire... vi aspetto in massa (anche se comprendo che il giorno e l'orario -scelti per incastrarsi con il calendario delle autorità presenti- non sono il massimo, soprattutto per chi lavora a tempo pieno... ).
La mostra rimarrà comunque aperta fino al 5 aprile. Ci sono altre videoinstallazioni, fotografie e opere pittoriche decisamente degne di nota.
Rimanete sintonizzati per ulteriori sviluppi.

giovedì 12 febbraio 2009

Gratis - 2

Eccoci qui. Chiedo scusa per aver trascurato il blog per un così lungo periodo.
Ci avviciniamo sempre più all'inaugurazione della mostra "Gratis" (venerdì 20 febbraio al "Grande miglio" del Castello di Brescia), di cui vi parlavo già in precedenza.
In questi giorni lo stesso gruppo di "artisti" (ho messo volutamente le virgolette, non cominciate a borbottare) che esporranno in Castello (me compreso) ha avuto modo di presentare in anteprima le proprie opere in alcuni luoghi di lavoro (studi di architettura, fabbriche, vivai, scuole superiori, centri commerciali, persino l'aeroporto di Montichiari - che aveva tra l'altro già ospitato un'altra nostra esposizione).
Giovedì 5 febbraio si è svolta la conferenza stampa di presentazione, cui ha fatto seguito una pagina intera del Giornale di Brescia con questa locandina:
Per questa "prima fase" della mostra, a me è toccato lo scatolificio Arrigoni di Bagnolo Mella.
L'esposizione (volutamente "povera" - il senso era proprio quello di integrarsi in ciascun contesto lavorativo nel modo meno invadente possibile) è purtroppo già terminata, dunque posso soltanto offrirvene un paio di fotografie...

La galleria d'arte imporovvisata (con i quadri di Anna-Riikka Leppala) tra i macchinari dello Scatolificio... come potete ben vedere, eravamo nel vero senso della parola "in mezzo alle scatole".

Oltre ad avere quotidianamente tra le scatole le scatole (non è una ripetizione), hanno avuto pure il sottoscritto e la Leppala...


Non ho ancora avuto modo di parlarvi approfonditamente di ciò che ho esposto a Bagnolo Mella ed esporrò, in forma più compiuta, a Brescia... Cerco di spiegarvelo brevemente, riservandomi di essere più specifico nei prossimi post.
Si tratta di quattro manichini interattivi (al posto di ogni "testa" c'è un monitor dov'è proiettata una faccia parlante con cui il visitatore può interagire tramite un telecomando), che rappresentano altrettanti dirigenti di aziende milanesi e si rivolgono al visitatore invitandolo ad iniziare con loro un colloquio di lavoro (l'installazione si chiama, appunto, "Colloqui milanesi"). Una cosa del genere, praticamente:

"Una faccia parlante..."

"...con cui il visitatore può interagire..."


"... tramite un telecomando."

Vi siete incuriositi almeno un pochino? No? Ok, io vi aspetto comunque dal 20 febbraio al 4 aprile al "Grande Miglio" del Castello di Brescia! Rimanete sintonizzati per le prossime news!

lunedì 26 gennaio 2009

Gratis!

Ci siamo quasi.
Tra non molto inizierà la mostra "Gratis" (dal 20 febbraio al 4 aprile nello spazio espositivo "Grande Miglio" del Castello di Brescia), di cui Silvia Cascio vi aveva già parlato in un post precedente.
Prima della mostra vera e propria, però, vi sarà una sorta di "anticipazione", in cui parte delle opere verranno esposte in diversi luoghi di lavoro, dislocati in modo capillare nella provincia di Brescia.
A me è toccata la tipografia-scatolificio Arrigoni di Bagnolo Mella. Esporrò insieme alla pittrice finlandese (bravissima) Anna-Riikka Leppala. Anche qui vi sarà una piccola inaugurazione, di cui vi farò sapere tempi e modi al più presto.
"Beccatevi la locandina", intanto, e rimanete sintonizzati.

sabato 17 gennaio 2009

Imago che?

Come molti di voi avranno letto, è da poco uscito nelle sale un film dal titolo Imago Mortis, diretto dal regista Stefano Benossi. M'immagino già diversi appassionati BF che stanno storcendo il naso, per la somiglianza piuttosto imbarazzante tra il titolo citato e quello di un nostro prodotto realizzato tra il 1999 e il 2000, il tanto biasimato Imago Daemonis. (Mi ricordava Sin Conn, in una recente telefonata, che nel ventaglio di possibili titoli latini che, all'epoca, inventammo - e da cui poi "pescammo" Imago Daemonis - c'era anche Imago Mortis).
Per dirla tutta, a "citare" (involontariamente, lo sappiamo) Imago Daemonis ci s'era già messo Roman Polanski con il suo La nona porta, il cui soggetto ricalca pedissequamente quello scritto dal nostro Sin Conn, anche se il fatto che entrambi abbiano preso spunto da un romanzo preesistente (Il club Dumas, di Arturo Pérez-Reverte) scagiona parzialmente il regista polacco e i suoi sceneggiatori.
La cosa che più ci dette fastidio, all'epoca, furono i mormorii di buona parte dell'"intellighenzia" del liceo, che ci tacciavano di aver ricalcato, imbruttendola, la trama de La Nona Porta. E invece eravamo noi che, mesi prima dell'uscita del film interpretato da Johnny Depp (in una delle sue peggiori performance, questo almeno diciamolo) avevamo "buttato giù" quella trama, poi modificata drasticamente durante la travagliatissima lavorazione del film... (girammo alcune scene anche a Londra, mai inserite nel montaggio per problemi tecnici).
Ora che succede, dopo aver tentato di scopiazzare la trama scopiazzano pure il titolo?
Povero Imago Daemonis... pure lo stile grafico dei titoli di Imago Mortis sembra esserne una citazione... Sulla trama del film di Benossi, invece, nulla da dire... pare piuttosto interessante. Che valga il prezzo del biglietto? Se troverò, come spero, il tempo per andarlo a vedere, ve ne renderò certamente partecipi. Intanto, gustatevi una delle scene più riuscite di Imago Daemonis, già pubblicata in un precedente post.


Un estratto di Imago Daemonis (2000). Da far venire i brividi...

giovedì 15 gennaio 2009

Addio, numero 6!

Non posso esimermi dal rivolgere un pensiero (e un saluto) al grande Patrick McGoohan, scomparso a Los Angeles pochi giorni fa, che tutti (molti) ricordiamo soprattutto come grande interprete (oltre che ideatore e regista) della controversa e ancor'oggi moderna serie tv The Prisoner.
Personalmente (entrando nei ricordi d'infanzia) lo voglio ricordare anche nel ruolo di Mr Deveraux in Wagon Lits con Omicidi (film divertentissimo con Gene Wilder e Richard Pryor), e in diversi episodi del telefilm Colombo, interpretato da Peter Falk (i due erano grandi amici).
Addio, Patrick... ora sei finalmente "un uomo libero"!


La celeberrima sequenza di testa de Il prigioniero.

mercoledì 14 gennaio 2009

La veridicità del ricordo - 2

Mi parve subito naturale trasferire il ragionamento sul "ricordo del passato", sul nostro modo spesso inobiettivo, per non dire reticente o bugiardo, di portare alla luce i nostri ricordi farcendoli di situazioni esagerate o omettendone volontariamente le parti meno interessanti o più scomode.
Fu proprio questo l'argomento della conversazione tra me e Giorgio mentre ci recavamo, in auto, sul set della prima giornata di riprese, ovvero un sentiero, da me casualmente scoperto, che costeggia il fiume Oglio nei dintorni di Paratico (provincia di Brescia) e interseca prima uno strano canale artificiane (utilizzato, credo, per il raffreddamento dei macchinari delle vicine industrie) e successivamente la ferrovia semi-dismessa Palazzolo-Paratico (che periodicamente viene utilizzata per la messa in funzione di suggestivi treni storici o a vapore).



L'idea che ne scaturì fu quella di dividere il corto in due parti. La prima l'avremmo girata in quel giorno, e riguardava una sorta di viaggio del protagonista all'interno del suo passato, o meglio della sua memoria, alla ricerca di "connessioni perdute" (cito volontariamente il lavoro, mai ultimato ma dal titolo sicuramente accattivante, di un mio compagno di università); la seconda, che avremmo girato in un secondo momento, avrebbe raccontato il suo tentativo di dare un senso a ciò che ha visto in questo viaggio, di mettere in ordine i "frammenti incoerenti" raccolti durante questa esperienza.
Si decise di dare in mano al protagonista una macchina fotografica (che provvidenzialmente avevamo preso con noi) e di fargli percorrere, uno dopo l'altro, tutte le possibili "strade" che la particolarissima ambientazione ci metteva a disposizione.
Ripresi Giorgio che cammina sulla ferrovia, Giorgio che percorre il canale (fortunatamente vuoto, perché nel mio precedente sopralluogo c'erano acqua di altezza superiore al metro e relativi pirla che vi si divertivano gettandovisi pericolosamente dal vicino "argine" e facendosi trasportare dalla corrente); Giorgio che si muove in riva in riva al fiume, eccetera... e in ogni situazione scatta una fotografia, come se non solo stesse cercando la via d'uscita da un tunnel, ma anche cercasse di fissare nella memoria ogni soluzione praticabile. Una specie di Pollicino post-moderno che cerca di ritrovare una strada segnata in maniera discontinua, imprecisa e continuamente fuorviante, che vaga alla ricerca della sua memoria su sentieri privi di connessioni reciproche. Può apparire ermetico, ne sono consapevole, ma l'idea di partenza era qualcosa del genere, un concetto sicuramente già abusato in filosofia e letteratura (e pure nel cinema, come ho da poco appreso grazie all'amico Chystian Ryder), ma di indubbio fascino.
La macchina super 8 del mio babbo (farcita delle 8 pile stilo occorrenti all'alimentazione del motore e dello zoom elettronico - che per l'epoca doveva essere un lusso), ferma da chissa quanti anni (per non dire decenni), si comportò egregiamente, fino a quando l'indicatore della metratura della pellicola cominciò a indicare che la cassetta era quasi finita, circa un minuto e mezzo prima dei cinque minuti di girato previsti.
Non mi ci volle molto per capire che i "cinque minuti previsti" erano "previsti" girando a 16 fotogrammi al secondo (ovvero il passo preferito dai videoamatori dell'epoca); mentre io (un po' ingenuamente, bisogna sottolinearlo) avevo optato per i molto più cinematografici 24 fotogrammi, che... che ovviamente consumavano un terzo in più della pellicola, a parità di tempo trascorso.
La "fine della pellicola", una specie di circostanza inesistente per chi è abituato a riempirsi le tasche di cassette Sony Premium da 3 euro (non ascoltate quelli che dicono che sono pessime, sono più o meno tutte uguali), ci costrinse a porre fine in anticipo ad una giornata di riprese comunque molto positiva.
Per la seconda parte del corto, di cui parlerò a breve, saremmo "tornati" (ritorno al futuro, !?) al digitale.

sabato 3 gennaio 2009

La veridicità del ricordo - 1

Dopo qualche giorno di assenza dovuto alla pausa natalizia, torniamo alla ribalta per parlare finalmente - de La veridicità del ricordo, prodotto BF piuttosto articolato (sia narrativamente che tecnicamente), sulla cui lavorazione, e non solo, c'è parecchio da dire.
Ma prima vediamo insieme il filmato, fresco di caricamento su youtube in versione 16/9 (la precedente versione in 4/3 è già presente sul web da qualche mese).


Potete visualizzare il filmato in bassa definizione a questo indirizzo:
http://it.youtube.com/watch?v=OWvOgkcigSE

Al contrario di quanto molti hanno pensato (e non si sono esimati dal riferirmi), La veridicità del ricordo non è un'accozzaglia di riprese a caso cui si è tentato di dare un senso a posteriori. Il discorso di fondo (quello spiegato nei "cartelli", che nella versione definitiva hanno sostituito la voce fuori campo), era presente prima delle riprese.
Ricordo ancora una chiacchierata telefonica con l'amico attore Giorgio Locatelli, che mi spronava ad inventarmi qualche idea per utilizzare la pellicola super 8 che avevo comperato da qualche mese ma che tenevo in un cassetto, con il rischio che "scadesse", a causa della mia incipiente crisi d'ispirazione post-universitaria (trattavasi di un modello di "cassetta" della kodak, 40 asa di sensibilità; modello rimasto in vendita per decenni, che ha veramente fatto la storia del video amatoriale negli anni settanta e ottanta, ed è uscito di produzione da pochi anni, poco dopo il mio acquisto).
Parlando con Giorgio in merito alle riprese da realizzare "in super 8", mi venne in mente un passo di una mia lettura di poco tempo prima, L'intepretazione dei sogni di Freud, che mi aveva particolarmente colpito. Si trattava di una riflessione circa l'impossibilità di ricordare perfettamente un sogno, e la conseguente tendenza a ricostruirne i nessi mancanti con l'immaginazione, creandone una versione parallela che ci convinciamo sia autentica.

Ma contro il ricordo del sogno, nel suo complesso, esiste un'obiezione capace di ridurne considerevolmente il valore per chi lo consideri criticamente: il nostro ricordo, che omette tanta parte del sogno, non falsifica forse ciò che conserva?
Anche Strumpell esprime un dubbio di questo genere sull'esattezza della riproduzione del sogno: "Accade allora facilmente che la coscienza vigile inserisca involontariamente qualcosa nel ricordo del sogno: immaginiamo di aver sognato ogni specie di cose che in realtà nel sogno non c'erano."
Molto deciso è Jessen: "Nell'esame e nell'interpretazione di sogni coerenti e rigorosi, occorre vagliare attentamente il fatto, sinora a quanto pare trascurato, che la loro verità è quasi sempre poco soddisfacente: perché quando richiamiamo alla memoria un sogno, colmiamo e integriamo, senza farci caso o senza volere, le sue lacune. Raramente e forse mai un sogno coerente è stato così coerente in realtà come ci appare nel ricordo. E' difficile, anche per la persona più sincera, raccontare un sogno bizzarro senza aggiunte e senza abbellimenti; l'aspirazione dello spirito umano a cogliere un nesso in ogni cosa è così intensa da spingerci a colmare involontariamente i difetti di coesione rilevabili in un sogno in qualche modo sconnesso".
Suonano quasi come una traduzione delle parole di Jessen queste osservazioni di Egger, concepite senza dubbio indipendentemente: "... l'osservazione dei sogni ha le sue particolari difficoltà e il solo modo di evitare un errore in tale campo è di mettere per iscritto senza alcun indugio ciò che si è appena provato e notato; se no, sopravviene subito l'oblio, totale e parziale; l'oblio totale non è grave, ma l'oblio parziale è perfido, perché se ci si pone poi a raccontare quel che non si è dimenticato si è portati a completare con l'immaginazione i frammenti incoerenti e disgiunti forniti dalla memoria...; si diventa artisti senza saperlo, e il racconto, periodicamente ripetuto, s'impone alla credenza del suo autore che, in buona fede, lo presenta come fatto autentico, debitamente stabilito secondo le buone regole...".
Da Sigmund Freud, L'interpretazione dei sogni, ed Universale Bollati Boringhieri, Torino, 1973, pagg. 43-44.

Di come da Strumpel e Jessen si sia arrivati a "La veridicità del ricordo" parleremo nei prossimi post. Approfitto dell'occasione per augurarvi un 2009 ricco di soddisfazioni, per voi stessi - innanzitutto - e per chi vi sta accanto.