mercoledì 10 dicembre 2008

Siate gentili, riavvolgete!

Mancano ormai poche decine di ore ai 15 anni della BF.
Il pensiero dei primi primi, pionieristici esperimenti di cortometraggio (da noi, comunque, sempre chiamati enfaticamente "film") non può che suscitarmi tenerezza, per una serie di motivi che vi lascio immaginare (vi do qualche aiutino: mancanza assoluta di sceneggiatura né di minimo accordo preventivo sul daffarsi, inquadratura fissa con videocamera poggiata in bilico su pila di libri storti, stessi attori che intepretano personaggi diversi non cambiandosi nemmeno di vestito, attori che si scambiano di ruolo per disguidi logistici, gente che scoppia a ridere ma "the show must go on", storie prive di alcuna consequenzialità logica, storie senza inizio, storie senza svolgimento, storie senza fine, film non portati a termine perché "si è scaricata la batteria", eccetera).
Alla tenerezza si accompagna anche un pizzico di nostalgia, soprattutto perché quella mancanza di professionalità era qualcosa di ingenuo, genuino, e dunque autentico, e anche perché era in qualche modo il frutto di un'epoca. Mi permetto di dire questo perché la facilità di montaggio permessa dal digitale avrebbe probabilmente limitato alcune scempiaggini tecniche commesse in quel periodo, ma ci avrebbe anche impedito, oggi, di sorriderne... Alcune tra le cose che ricordiamo con più tenerezza sono, infatti, proprio legate all'inadeguatezza nostra e della tecnologia che utilizzavamo, del tutto lontana da qualsiasi pretesa di professionalità.
Credo che l'aver cominciato a lavorare in VHS-C e con sistemi di montaggio totalmente analogici (nel 1993 le camere digitali mini-dv, oggi ad un passo dall'obsolescenza, erano ancora sulla luna) sia stato un vantaggio, se non altro per avermi permesso di capire quanto fosse difficile, qualche anno fa, raggiungere certi risultati.

Nel suo ultimo lavoro (passato in sala qualche mese fa) quel gran genio di Michel Gondry (probabilmente lo conoscete già per Se mi lasci ti cancello) ha proposto una riflessione toccante su un modo di fare cinema totalmente amatoriale, senza pretese di professionalità, che per alcuni versi è accostabile (se non altro nelle modalità produttive) a quello delle origini della BF.
Il titolo è Be kind, Rewind (letteralmente sarebbe Siate gentili, riavvolgete -stiamo parlando di vhs a noleggio, se non avete capito- in Italia gli hanno appioppato il pessimo titolo de "Gli acchiappafilm", che svia dall'intenzione originale) e parla di... no, non posso svelarvi la trama. Andate a noleggiarvelo e guardatevelo. Non è un capolavoro al pari de L'arte del sogno (stesso regista), ma merita sicuramente di essere visto. E guardatevi pure il sito, che è spettacolare. Nel frattempo, eccovi il trailer originale:

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