venerdì 7 novembre 2008

"I due lati della cosa" - 2

Abbiamo parlato in precedenza de "I due lati della cosa", l'ultimo mediometraggio BF (anche se girato nell'ormai lontano 2004). E' forse il momento di approfondire l'argomento, magari dopo aver visto l'ultima versione del trailer.


Se avete problemi di visualizzazione oppure il caricamento è lento:
http://it.youtube.com/watch?v=NSC5t7RDbrI&

Come ho già avuto modo di scrivere in precedenza, fu Matteo Saradini a chiedermi di realizzare un corto/medio (di durata massima di 20 minuti; io sforai un pochino...) per fare da traino al suo Brescia Uccide. Quando ne parlammo per la prima volta Matteo mi sottopose alcuni suoi racconti. Ne apprezzai uno, in particolare, che era ambientato quasi totalmente su un'automobile. Poteva prestarsi degnamente ad essere portato su nastro, ma poi l'idea venne abbandonata quando mi venne l'idea iniziale per I due lati, uno dei classici colpi di fulmine che ti balzano in testa una vollta ogni tanto (ultimamente sempre meno spesso...).
L'idea è questa. Stavo ascoltando una canzone in dialetto bresciano, composta da Piergiorgio Cinelli (non ne ricordo il titolo), quando rammentai che un mio conoscente stava per sostenere un esame per mezzo del quale sarebbe diventato insegnante di step.
Eh... vabbè. "Insegnante di step", pensai. "Deve fare un esame per insegnare a qualcuno come salire e scendere da un gradino...". Cominciai ad elaborare la cosa. "Se quel tizio deve fare un esame per poter insegnare a qualcuno come salire e scendere da un gradino significa che c'è qualcuno che è disposto a farsi insegnare come salire e scendere da un gradino". E, poco dopo: "Questo qualcuno addirittura PAGA per farsi insegnare come salire e scendere da un gradino dal tizio che deve fare un esame per poter insegnare a qualcuno come salire e scendere da un gradino". Una breve traslatio mi portò dall'universo monolitico del gradino a quello più bucolico e poetico della bicicletta. Qualche piccola semplificazione e l'equazione risultante fu:
"Se è perfettamente logico che un abitante di una metropoli sia disposto a pagare per farsi insegnare come guidare una bicicletta ferma (spinning), allora è altrettanto logico che un contadino spilorcio possa organizzare un costoso corso di bicicletta su bucolici sentieri di campagna, se trova qualcuno disposto a pagarlo".
Attenzione: nessun giudizio di valore del tipo campagna=buoni sentimenti / città=degradazione morale. Gli abitanti della città s'iscrivono abitualmente al corso di spinning perché non sanno cosa sia una vera bicicletta, dunque per loro il corso su sentieri bucolici rappresenta qualcosa di evasivo, di alternativo, di (appunto) bucolico. Vedono il lato umano della cosa. Abboccano al tranello del contadino spilorcio, che della cosa ha percepito con arguzia solo il lato speculativo.
E siccome tutte le favole hanno una morale (e I due lati della cosa è stato -anche se a torto- definito più volte -e non da me- favola metropolitana) la prossima volta che il vostro portafoglio sta per cedere all'ultima offerta di GetFit, pensate per un secondo al contadino spilorcio.

Questo per quanto riguarda l'idea originaria del film. La stesura della sceneggiatura (travagliatissima, come sempre - un grazie al fedele Sin Conn per aver tentato con la solita perizia di metterci ordine) apportò ovviamente altri temi, anche molto diversi. Il "finale buonista" pensato per il film (quello definitivo non è perfettamente coincidente con la sceneggiatura originale) ne ha forse un po' offuscato il vero significato, che va cercato proprio nell'"equazione" di partenza.
Le riprese iniziarono nel maggio del 2004, per poi protrarsi fino a novembre, senza che la continuità ne risentisse più di tanto (nessuno se ne è mai lamentato). Questo non può che essere motivo di orgoglio, data la travagliata produzione e i tempi strettissimi. I miei ricordi della lavorazione sono frammentari e confusi... sarei felice se qualcuno che ha partecipato ne offrisse una testimonianza...

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