lunedì 27 ottobre 2008

Secondo premio al Brevis!

Vi comunichiamo con soddisfazione che "La fine del sogno" ha vinto il secondo premio al concorso nazionale di scrittura essenziale Brevis.
Il link alla pubblicazione (in pdf) con le opere vincitrici e le foto della premiazione (e, tecnica permettendo, anche il video), prossimamente sul blog.
Ecco, intanto, il filmato.


Se non riuscite a visualizzare correttamente il filmato oppure il caricamento è lento andate su:
http://it.youtube.com/watch?v=sNtvEivOC5A

Ora due doverose parole sul video.
Alcuni anni fa ho avuto l'occasione fortuita di poter visitare una sala cinematografica abbandonata da anni. Non avendo il tempo per pianificare nulla (sono riuscito giusto a caricare mezza batteria della camera), ho fatto soltanto alcune riprese a mano, lasciandomi trasportare più dalle emozioni del momento che da un disegno preciso.
Il materiale è rimasto per anni in un cassetto, senza mai essere montato, forse perché la tentazione del "montaggio strappalacrime" (mi viene già in mente la musica morriconian-melensa) era troppo forte, e volevo resistervi.
Per dare un senso a quelle riprese sarebbe servito un approccio diverso, più freddo, meno "sentimentale" ma, a mio avviso, più vicino alla realtà.
"La fine del sogno" è nato così, cercando un'altra via, che se non è necessariamente disgiunta dalla prima ne è forse la prosecuzione naturale.
Ora la smetto perché sto già diventando criptico.
Mi limito a invitarvi a leggere la "presentazione" del filmato che mi hanno chiesto di scrivere per l'antologia di Brevis, forse più consisa e comprensibile della mia ermetica introduzione.

Una sala cinematografica dismessa.
Il tempio della "fabbrica dei sogni" divenuto monumento, dimenticato come la gioventù di chi l'ha vissuto e si ostina a ricordarne i fasti con nostalgia. E' un ricordo viziato, una malinconia appannata: dal tempo che passa e dai tempi che cambiano, dall'uomo che invecchia e dagli uomini che hanno smesso d'illudersi.
Buio, frammenti di pellicola bruciata: lo spettacolo è finito. Non è più tempo di sognare: è finito il sogno.
La fine del sogno.

Rimane solo lei, la sala, il cinema, il tempio-divenuto-monumento, relegato per sempre all'oscurità.
La sua voce ruvida, stanca, che si solleva rimanendo a mezz'aria, come la polvere sospesa tra palco e platea, mossa soltanto dall'eco lontano degli applausi di un pubblico perduto.

La voce della "sala" è di Andrea Castello (che mi ha fatto veramente piacere nell'essere presente alla premiazione); la musica è di Christian Ryder (a cui avevo chiesto di comporre un pezzo nuovo appositamente per questo filmato, progetto poi abortito perché una sua precedente composizione, "La struttura", si rivelò perfetta per l'atmosfera che si cercava di creare).

Uno dei motivi principali per cui è difficile dire qualcosa di nuovo quando si affronta il tema della "sala-cinematografica-vittima-del-progresso" (attenti che tra non molto tocca alla tv... "Internet killed the video star...") sta nel fatto che questa storia è stata già raccontata, come meglio non si poteva.

1 commenti:

Andrea Castello ha detto...

A quanto pare è arrivato al cuore della comunità di Chiari...

guardate il link
http://chiarilog.blogspot.com/2009/01/cinema-sorsola.html