Passiamo infine, a grande richiesta della Cascio, a "Imago Daemonis", film che sembra - a quanto mi dicono - aver tolto il sonno a un regista bresciano di nostra conoscenza, che sembra forse averci trovato strani rimandi a teorie eretico/esoteriche non meglio precisate. La cosa di certo non toglie il sonno a me.
I ragazzi mi fanno notare la buona presenza cinematografica e l'accettabile dizione (in un mondo di insopportabili brescianotti - ma all'epoca nessuno lo faceva notare; le prime, massacranti critiche per l'imperante cadenza camuna dei prodotti BF arriveranno con "Idiozia e sogno", con qualche assaggino già in Eddy - tanto che la mia amica emiliana Daumier mi chiese, dopo la proiezione: "Ma parlate veramente così?") dell'interprete femminile del film. E mi rendo conto che Fra sia stata - forse - l'unica donna che, nella storia BF, più si sia avvicinata a qualcosa che possa assomigliare a un qualche vago ideale di recitazione.
Certo, l'affidabilità della persona durante le riprese era tutta un programma… esilarante l'episodio in cui, non vedendola arrivare e non rispondendo - lei - al telefono, Sin Conn partì col suo Ciao Piaggio bianco per andare a vedere che fine aveva fatto e lei, ad un'ora improponibile tipo le 10.30, uscì di casa ancora in pigiama, quando c'eravamo lasciati la sera prima con la promessa che ci saremmo rivisti intorno alle 9… Ma, quanto ad affidabilità e malleabilità dei soggetti femminili, la storia dice che le cose non sarebbero per nulla migliorate. Con ogni probabilità Fra sarebbe ritornata (già ne avevamo parlato e le avevo fatto leggere anche parte della sceneggiatura) pure nel film che era in programma nell'estate del 2001, il cui titolo… mannaggia, mi sfugge. Mi spiace molto che quel progetto sia sfumato… avremmo sperimentato un prodotto diverso, più vicino alla sensibilità della nostra età. Una cosa un po' "alla Dawson's Creek" (che andava parecchio di moda all'epoca), direbbero i maligni. Fu DelSintagma a porre il veto, anche se - a suo modo - "implicitamente". Nel senso che, nel bel mezzo delle riprese, partì per il mare. E io non ebbi la forza/caparbietà di tentare di concludere le riprese dopo la sua partenza; forse non credevo a sufficienza nel progetto. In ogni caso, sono sincero, quel film non so se sarei stato in grado di portarlo a termine. Ma sarebbe stato l'anello di collegamento mancante tra "Imago" e il presente. Se avessi girato quel film, "Eddy Lamendi's Story" non avrebbe avuto senso di esistere, dato che lo scrissi solamente per poter riproporre un'altra volta - l'ultima - il trio Baedogno, Conn, DelSintagma; e per fare ciò mi serviva una storia leggera, idiota, su cui DelSintagma non avrebbe avuto molto da dire. Operazione riuscita, certo, ma inutile. Quel genere di film già sapevo farlo, e non avevo bisogno di dimostrare di saperlo fare.
Se avessi girato quel film, effettivamente con buone probabilità non sarebbe esistito nemmeno "Idiozia e Sogno", che altro non è che una dichiarazione di poetica sul modo "baedognesco" di intendere l'intrattenimento cinematografico. Per fortuna buona parte del materiale girato lo riuscii a riciclare nella scena iniziale (il sogno - manco a dirlo) di "Eddy Lamendi's Story". Mi fa molto piacere che sia rimasta traccia di quel progetto, cui sono molto legato e che avrebbe cambiato radicalmente la storia della BF. Per la verità, avevo già provato diverse volte a tentare progetti simili: nel 1998, con un mediometraggio chiamato "Giorgia" (ma la solita idiosincrasia di DelSintagma per le cose serie mi fece desistere e ripiegare verso il più "idiota" Drillers) e poi nel 2001 (con "Il figlio del Mediterraneo", sfumato più che altro per gli impegni scolastici di quinta liceo… ma, col senno di poi, baratterei volentieri una quindicina di punti in meno alla maturità con un film in più).
L'ultima scena di "Eddy Lamendi" contiene in maniera chiara ed esplicita il "germe" di "Idiozia e Sogno" (anche se praticamente nessuno - ahimé - l'ha notato): "Ci siamo divertiti, abbiamo fatto gli idioti e abbiamo anche provato a sognare", dice Eddy nel monologo finale. Eccolo qui, è chiaramente "Idiozia", nasce qui. Ricordo una conversazione con DelSintagma, davanti a una birra, tanti anni fa. "Cos'ha significato, per te, girare tutti quei film, praticamente uno all'anno, dal 1994 al 2000?". "Fare l'idiota", rispose. L'idiozia. Ed io, oltre a fare l'idiota, volevo anche tentare di mettere in scena i sogni. Sogni ad occhi chiusi, ad occhi aperti, sogni inventati, sogni sfocati, sogni inesistenti. Sogni veri o finti, ma sempre sogni.
Ci sono riuscito poco, nella storia BF, molto poco. Principalmente a causa dell'"Idiozia" imperante. In fin dei conti, credo di esserci riuscito abbastanza soltanto in "Idiozia e Sogno", soprattutto nel finale, quando finalmente tutti se ne stanno zitti, quando la "retorica" e lo "spieghino" (conditi di poco cinematografica cadenza pitota) finalmente cessano. E la Cascio (degnissima erede di DelSintagma in questo film - gliene do completamente atto) riesce ad incarnare (probabilmente senza esserne nemmeno consapevole, ma questo è il bello) entrambi i poli: l'"Idiozia" e il "Sogno". Sogna tutte le notti di morire, la Cascio, ma poi si sveglia e si stupisce, si meraviglia di essere viva. E poi, alla fine del film, dissolti alcuni dei fantasmi che le impediscono di vivere appieno "il Sogno", parzialmente si "risolve", e quel sogno non lo vive più. Però le rimane la stessa meraviglia, lo stesso stupore di fronte alla vita. Senza un motivo preciso, ma soltanto così, "per il gusto di farlo". Torna tutto. Dopo dieci anni di film "idioti" era naturale e doveroso dover ribadire in modo così netto l'esistenza del "Sogno". Presa di posizione necessaria, anche con ritardo, molto ritardo.
Mi verrebbe quasi da dire che "Scrivere non è mettere insieme vocaboli, è vedere la vita in ogni cosa che ci circonda; è farla pulsare in ogni parola". Ci sono riuscito? Troppo a sprazzi.
Scusate la (lunghissima) divagazione. Torniamo a noi. Sulla "Sigla BF" restaurata che introduce il dvd di "Imago" compare quel "1993-2003: 10 years entertaining the world" che avevo orgogliosamente inserito in coda. Mi fa riflettere che siamo quasi al ventennale e non è praticamente più successo nulla dal 2004. "Quando arrivi all'ultima pagina, chiudi il libro"... ma io continuo a credere che non sia ancora il momento… A proposito di "Sigla BF"… ma perché sotto la suddetta sigla in testa a "Idiozia e sogno" ho messo la musica electro-dance di Christian Ryder? Tanto ho usato a proposito le sue composizioni in altri contesti ("I due lati della cosa", "Impressiones videograficae non manent"), quanto qui l'ho usata a sproposito. Non c'entra nulla. Non ha senso.
Al momento dei titoli di coda, ricordo ai ragazzi le risate e gli applausi "ironici" che "Imago" suscitò al Festival di Cinema Amatoriale di Collebeato del 2003. Carlo mi fa capire che "Imago" rimane tutto sommato al di qua della linea del "trash", nonostante quella scena orrenda (realmente trash, lo ammetto) dello scontro auto-trenino con i modellini che s'incendiano. Tra l'altro, l'auto doveva realmente esplodere (il modellino, intendo), ma il mio amico-esperto di esplosivi Cominelli non riuscì nell'intento, e il povero modellino della Escort (che in realtà era una Passat, tra l'altro) invece di esplodere, col botto, si sciolse lentamente. E l'effetto finale... eccolo qua.
In definitiva, mi piace restituire a "Imago" la dignità che si merita nella storia BF. E' effettivamente il primo film dove provo a fare il regista. Mi riesce a tratti, ma ci provo. E, con Sin Conn, provo pure a scrivere una sceneggiatura. E' importante, Imago daemonis. Rivisto adesso fa un po' ridere ma è dannatamente importante. Però, trashate a parte (termine che praticamente non conoscevo nemmeno prima di conoscere la Cascio - ma perché è impossibile non parlare di trash quando c'è di mezzo la Cascio?), il medaglione che gira è una figata… e l'effetto con cui è fatto è esattamente lo stesso della macchina che salta il cancello ne "Il ritorno di Supercar".
Adoro la semplicità quand'è vestita di ingenuo ingegno. E (lo dico così, auguralmente), se un idiota di talento si veste con semplicità di ingenuo ingegno, è anche probabile che riesca a fabbricare un sogno… ma questa - forse - è la storia di un altro film. Un film che probabilmente devo ancora girare o che, altrettanto probabilmente, non girerò mai.
Grazie, amici, per aver organizzato questa serata. Forse vi siete accorti, magari inconsciamente, che l'unico, vero sogno della storia BF è la storia BF stessa.
domenica 19 febbraio 2012
Resoconto Serata Baedogno - terza parte
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